Volontà - anno XX - n.7 - luglio 1967

CONTRO LA GUERRA NEL VIETNAM PROTESTA UMANA SE l'opinjone pubblica mondiale si sente gravemente oltraggiata dai massacri e dalla distruzione perpetrati nel Vietnam con sempre maggiore intensità daJlc forze armate americane, nell'interno statunitense le proteste fattive contro la guerra si estendono in pro– fondità a tutte le classi sociali con un crescendo incoraggiante. Non mi riferisco solamente alle proteste pubbliche clamorose nelle piazze, nelle strade, nelle arene sportive ove migliaia di persone di ambo i sessi e di tutte le età sentono parecchi aratoti denunciare con veemenza la politica guerrafondaia e criminale cli Lyndon Johnson, della sua amministrazione, del Pentagono, del Congresso, e dei deten– tori dei mezzi di diffusione responsabili del delittuoso conformismo patriottardo della generale opinione pubblica che permette alla ca– marilla al potere e alle classi dirigenti di perseguire una politica estera che conduce verso la catastrofe. Mi riferisco piuttosto ai casi di ribellione individuale in continuo aumento contro la guerra: voglie dire di milioni di persone che si possono definire gli obiettori di coscienza della vita civile la cui mente passò attraverso una crisi spirituale e sono giunti alla conclu– sione che non possono pili tacere, che è ora di protestare e di agire contro la guerra nel Vietnam, la guerra più infame di tutte ]e guerre, la guerra coloniale e imperiaJista per eccellenza. Mi riferisco anzitutto a comuni episodi di rivolta e di nausea contro la guerra presenti fra tutti gli strati de11a popolazione; episodi che significano scontento, nervosismo, protesta sorda e silenziosa che può scoppiare in un mo– vimento generale contro il governo per finirla una buona volta con il conflitto del Vietnam, prima che diventi la guerra mondiale nu– mero tre con l'orribile incognita delle bombe megatoniche. Nelle agitazioni della massa studentesca delle università e dei col– legi, avvenute un po' ovunque in questi ultimi anni, esiste anche la pro– testa contro la guerra e ]a casta militare al potere, oltre il malcon– tento degli studenti verso i metodi autoritari e liberticidi dei diri– genti delle scuole superiori. E' noto a tutti che molti giovani invece di presentarsi alla leva 388

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