Volontà - anno XX - n.7 - luglio 1967

.,Una spietata caccia all'uomo., Il dott.Wiesenthal contro A.Eichman C ACCIA SPIETATA sì, ma giusta! E l'esito soddisfacente con cui si con– clude la lunga ricerca, la cattura, il pro– cesso e la condanna dell'abominvole «Uo– mo di Solingen1> (Eichmann, è nativo di là) non può che tornare a lode e meri– tato premio dell'indefessa opera dì Simon Wiesenthal. Fatto notissimo e ormai chiuso. Perchè dunque riaprirlo e perchè insultare uno che è stato gi1tstiziato? .. E' una doppia domanda e si risponde prima alla secon– da: Si sa bene che « oltre il rogo non vive ira nemica» e che è ingeneroso inveire contro un caduto. V'ha forse dubbio su questo? Ma se dopo venti secoli ancora si può esecrare Nerone, Commodo e a!tri, non sarò. tanto grave delitto dir di Eich– mann e soci., quel che si meritano. Piut– tosto coloro - e sono molti - che ancora difendono i nazisti e ne fanno l'apologia, non insultano le vittime di quei mostri? ... Le vittime so110undici milioni tra ebrei e non ebrei (tra essi un milione di bambini) ed Eichmann è responsabile di circa sei milioni! Se il « caso > Eichmann è già del pas– sato, perchè riparlarne? .. Non sonn il so– lo (se lo fossi sembrerebbe mi compiaces– si di orrori). Dunque vi sono due ragioni: 1l 30 aprile decorso la TV italiana man– dò in onda, per il <Teatro-Inchiesta-> la ricostruzione appunlo della spossante av– venturosa ricerca del fuggiasco T-IerrEich– ma,m, da parte del dott. \Viesenthal e dei collaboratori. Non serve parlare nè di ar• te nè di contro-arte per lo spettacolo te– levisivo di cui si parla. Lo scopo. almeno , io credo, era un altro. Certo l'abilità del soggettista è stata grande e con l'aiuto di buoni '7ttori nonchè di una seria docu– mentazione, rese allucinante l'atmosfera della fortunosa. odissea. Eppure si sapeva già tutto. Non era un dramma di fantasia in cui la curiosità po– teva essere stimolata dal « vediamo come va a finire :t. Il processo Eichmann era ormai cronaca del passato, anche se as– sa~ recente. La trasmissione era conti11uamente in– terrotta da di«positive che si sovrappone– vano all'azione dei personaggi. Queste fo– to l'avevamo già viste in altri giornali. documentari, libri e non duravano che u– na frazione di secondo, ma erano terri– bili, agghiaccianti! Piramidi di teschi, lunghe gabbie ripie11e fino all'inverosimi– le di esseri umani, ,uomini, donne, già provati dai martirii e con la cer– tezza d'incontrarne maggiori nel futuro, fino a che la benefica morte li liberasse. E che dire delle visioni di bambini. già scheletri e ancor viventi: vivi e già sche– letri. No.! nè le descrizioni di Dante, nè le incisioni del famoso ç_ Darè non s'avvi– cinano nemmeno all'orrore di quelle visio– ni! Oppure sì!! Qualcosa lo supera. La solidarietà con la lunga schiera di crimi– nali e l'esaltazione di quell'orrenda. idea chiamata e nazionalsocialismo~- Ben dice Wiesenthal («Gli assassini sono tra noi>), Ma non solo gli assassini di cui egli ha l'elenco e sono circa sessantamila, ma an. che quelli in potenza che vorrebbero far rivivere i giorni del Grande Incubo. Que– sti sono molto più numerosi! Il commentatore ci ha informato di co– sa che nni sapevamo bene, ma non è ma- 439

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