Volontà - anno XX - n.7 - luglio 1967

Un "capellone,, di altra epoca (Figura di ieri, esempio di oggi) 6ermain Delatousche, nostro c mpagno G ermain DelalOusche può essere considerato un Gaston Coutè (1) della pittura. lo incontrai la prima vol– ta verso il principio del 1920, in via Chateau-d'Eau, da un bognat (2) ora •;comparso, dove si era quasi sempre sicuri di incontrare Coladant e qual– che altro amico. Germain aveva il portamento tradi– zionale del bohémien della bella epoca. Aveva dei capelli lunghi, come me. Portava una lavallère, un cappello a lHrghe falde e fumava in una pipa con un lungo cannello, come me. Ma aveva un'amplissima cappa, della quale getta– ·va il lembo destro sulla spalla sinistra, con la maestosità d'un moschettiere del Signor De Trévise (3). Se posso averla invidiata questa cap• pa! E tuttavia, quar.do infine arrivai a (*) Louis Louvet, l'animatore della Rivista pa• rigina "Contre-Couraot •• nella lode\·ole inten. zione di ricordare il nostro compagno pittore Gcrmain Delatousche, scomparso alla fine del– l'anno scorso, si è rivolto ad alcuni dei nostri amici che ebbero con lui rapporti di fraterna amicizia. Ecco il risultato pubblicato sul N. 147 della rivista, qui tradotto, che pensiamo possa interessare i lettori (J. M.). (I) Gaston Cou1é (1880-1911) bella figura di poeta bohèrne anarchico, di cui già abbiamo parlato nelle r.ostre pubblicazioni. (2) bougnat . a Parigi, rivenditori di carbone e legna, e nello stesso tempo, piccole mescite papolari. (3) Signor de Trévlsc (1768-1835) Mortier E– douard, Maresciallo di Francia, Duca di Tre– viso. potere offrirmene una, non ne avevo più voglia. Delatousche era un buon compagno, un caro amico, un pillore di talento. Era nato a Cirntillon--en•Dunois, ma era stato allevato a Chartres. Suo pa• drc faceva il giardiniere. Un incidente di gioventù lo rese sto,·pio. A sette anni sembrava condannato a non po– ter pit, camminare. Nondimeno guarì, sia pur malamente, gracile e zoppican• te. Più tardi ebbe bisogno di apprende• re un mestiere. Un compagno lo fece en trare nel laboratorio di Lorrin, maestro vetraio di Chartres, che fu costretto ad abbandonare, nel 1915, per mancanza di lavoro. Fece in seguito altri mestieri, il più sovente per vivere male. Fu un pittore di Parigi. Pittore di stradicciuole, di vecchie case; in par• ticolare quelle della Butte-aux-Cailles. TI suo capolavoro «la Cilé dorée» si trova al Museo Carnavalet (4). lllustrò, per divert-i editori, una qua• rantina dì Jibri. Ci eravamo, fra noi, un pò perduti di vista. Mi scrisse in merito alle poesie di Gaston Couté che avevo fatte pubbJi. ca,·e dall'editore Scghers, e nello stesso tempo per parlarmi di Coladant. Nel• la sua ultima lettera mi diceva laconi– camente: «Sono stato obbligato a chia• mare un dottore, ed eccomi sotto cu- (4) Musco Carnava1et. Museo municipale di Parigi. situato all"angolo della via dc.s Franc.s Bourgl'ols e di Sévlpé. 433

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