Volontà - anno XX - n.6 - giugno 1967

RF.CF.l\JSIO\~I UUllCT GUGGISBEUG Intot•no all'inter1,retazione cristiana d.-.lln storia (« Bottega d'Erasmo,.. Torino, 1%7, pagg_ 80, L. 900) Delle ottanta pagine di questo libro ventisctle appena costituiscono il testo. Una \'entina formano il commento criti– tico del traduttore, il resto è occupato dal. la notizia biografica. da un nutrito elenco bibliografico e da pagine bianche o di cornice. Francesco Sciuto ha preso di mira un'o· pera che, pur nella sua brevità, ha proba– bile. valore riepilogativo del pensiero del– t'A., di cui quello 1raccia un meditato e valido profilo etico-ideologico, una micro– monografia c.:hc riesce a presentare ai let– tori, che non conoscono la lingua tedesca o che comunque non po1rcbbcro seguire lo studioso svizzero nelle sue molteplici peregrinazioni intcllelluali, la vita e gli i• rJeali di un uomo che, pur operando in settori estranei cd ostici ai più, lotta per un mondo sano e felice. Kurt Viktor Guggisberg, già scssantcn• ne, è un pasto1·e ev;:mgclico e dal 1914 è professore ordinario di Storia ecclesiastica alb Facoltà di Teologia all'Università ùi Berna, ma la sua mnggiore attività - quel la per cui uno si c<1nl!terizza inconfondibil– mente e 1:,c1·cui egli ha scritto moltissi– mo - ~ la ricerca morale della \'Crità. Mi pirce dire così anche se l'espressione ri– sulta astrnttn e sebbene io non militi nelle stesse fila di costumi. V'è una ricerca ac– cademica tesa a soddisfare soltanto una certa fame estetica (emo1ione) e ve n'è UT·.'altrn che park da una precisa esigenza di collocazione morale nel mondo, anche se, in fondo, c'è sempre un'appetizione di bello. La differen;a è data da un impegno sincero di bene, che io credo di potere riconoscere <11Guggisbcrg. Da parecchio tempo ormai ho strappata la problematica umana alle pastoie, co– munque ~Iibr.::ralizzate» delle religioni po– sitive, per affidarla alla scienza cd alla ra· gione «laica», ma proprio per c;uesto mi permette di riconoscere, con benevola ob– bicttivìlà, l'imp!'enscindibile mediazione dell'esperienza versonale, la quale è vita "issuta, vita che ognuno ,,1,·e come gli è dato di vivere dalle sue condizioni reali e non diversamente. L'ottimo traduttore, prof. Fràncesco Sciuto, che insegna all'U– ni"ersità di Catania, dal canto suo, si pro• pone di stimolare, con il lancio di siffatti Stùdi, un riesame e1ico-re1igioso in Italia. Ci si muove, come si vede, lungo corridoi convergenti sì ma non esenti da equivoci a causa della «storicità» legata alle stesse parole. La cosa sarebbe ancora più compli– cata se lo Sciuto collocasse (ma io riten– go di no) il proprio riesame etico-religio– so nel quadro del «modernismo cattolico~ il quale da sempre si risolve in una fiori– tura di ottime intenzioni alla periferia di un organismo che non può cessare d'esse– re nocivo (vol"l"Cidire parassitario) senza perdere la propria ragion d'essere. E' il caso dc!l'antielericalismo «agonistico,. che non intacca le radici dottrinarie della Chic- 381

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