Volontà - anno XX - n.6 - giugno 1967

(Continua dal n. 5) ANARCHISMO PROUOHON USA L'ESPRESSIONE«ANARCHIA» Proudhon fu il primo ad usan:. nel 1$40 (in Qu'est-cc quc la pro1lrietè? pre– mier mén:oire) l'espressione «anarchia» applicandola ad uno :-tadio della società nel quak: non t:·siste akun governo. L'espn:ssione uanarchici» -era stata largamen· 1c attribuita, durante la Rivoluzione francese, dai Girondini a quei rivoluzionari i quali sostenevano che il compito della rivoluzione non fos,;e terminato con l'ab– battimento di Luigi XVI cd insistevano r(·rchè fossero risolti alcuni problemi d'indole economica, come l'abolizione dei diritti feudali scn;,a indennità, la re– sraurazionc dei beni comunali - accaparrati dopo il 1660 - alle comunità dei villaggi, la limiiazione della proprietà fondiaria a 12 ettari, l'imposta progressiva sul r·eddito, l'organizzazione ml7ionale degli scambi partendo da una giusta valu· ta7ione cli ba~e, che ebbe un ini;,io di pratica rcaliua.done, etc. Proudhon propugnava inolln: una società senza governo, e, per defìnirl,1, si serviva dell'e.-.pressione «anarchla>.i, Proudhon, come si .sd, disapprovava tutti i programmi del Comunismo, con i quali l'umanità sarcobe s1a1a avviata ai mo– nasteri od alle caserme comunisle, così come non era d'accorcio con i program– mi del sociali!'>mo di Stato o aiurato dallo Stato, esaltati da Louis Blanc e dai collcllivbti. Quando nella sua •prima memoria .. sulla proprietà sosteneva che .Ja proprietà è il lurto•, egli si rif~riva solo alla proprietà nei :senso giuridico ro– m :i.no di •diritto d'uso e di abu,;;o.-; d'altro canto vedeva nei diritti di proprietà, intesi nel senso limitato di pOS'ieS!'>O, la migliore protezione contro gli abusi dello Stato. Nello stesso tempo egli non inlend~va togliere il pO<;<;cssocon la violen– ta :i.coloro che erano proprietari di terre, di immobili, di miniere, di fabbriche, etc. Egli preferiva Ot!Cnl.!re lo stesso scopo rendendo il capit,de incapace di prn– durre interes.-.i; e si proponeva di a1-rivare a ciò per mezzo di una banca naziona– le, basata sulla fiducia scambievole cli tutti coloro che partecipavano alla produ– zione: es')i si :s.:ircbbero messi d'accordo, per scambiare lrj di loro, al prezzo di costo. i loro prodotti, per mezzo cli assegni dì lavor.:i che rappresentavano le ore di lavoro necessarie a produrre ogni singola derrata. In base a tale sistema. eh~ Proudhon ha definito •mutualismo•, tutti gli scambi cli servizi sarebbero strettamente equivalenti. Inoltre. una tale banca avrebbe potuto prestare dena• ro ",ema interesse, tassandolo solo dcli'\% o anche meno, per coprirne le spese cli amminislraLione. Tuili quindi potrebbero ottenere il denaro necessario per comprare una casa e pochi accetlerebbcro di essere locatori. Così una «liquida– zione -.ocialc» gcnf'rak: diverrebbe f.:lcilc senza espropriazione violl'nta. Lo stesso C a dire per le miniere, le ferrovie le fabbriche, etc. In una !.ocictà di questo tipo, lo Stato sarebbe inutile. I princip.ili rapporti fra ci11adini s,uebbero b:1sa1i sul lib:!ro accordo e regolati d:.1un semplice stato 344

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