Volontà - anno XX - n.6 - giugno 1967

no « l'araldo asmf11to ,. del/'« allu puro,. G. Gentile), « mwatis 111111andis », co11tù11w r.11cora, co11 gesuitica vorticosa risacca, 11 il<1gel/c1r.: I.: prim<11'erilt aiiso11ie speran• ze! 1:.: fo feg_~e ist11111iw1della :Jdiema « sc110• /(1 dell'obbligo» infatti, no11 si sottrae a ({llfS/0 ferreo i•11perativo. Imperativo in• falli 1a1110più d11ro ed edificante (J11a11to tippunto di ispirazione gesuitica, alla Chie. :;a « i11dispe11sabile » per la s1111 « storica e cristiana 111is:.io11e"di feudale predomio ,11 questa nosrra felice Rep11bblica di« de. virilli.:.Z<Hirep11bblicani 1 ». Ma 11011111e11tJ indis<pensabile neppure a· gli « 1,tili idioti» in casncca di « laici dia• fugiu.a111i., « vuglio,;i di batlere in ipo• crisìa i padri ges11iti » (E. Ros,;i), nefl'in• te,1du di « agg11m1tare » anch'essi tm osso, wagari già s110/pato, « al bancltetto demo. cri<,tiano del 5011ogo1>2rno » (E. Rossi). Pc>rchè se tale no11 fo,;se l'int,mto, come spiegare la feroce « cupidigia di servili– smo,. dimosrrnta in varie ripre,;e da tutti i cosiderti «laici», t1l nwntecitoriale con– ci5toro dt'p11ta1i. nel rilasciare al ministro della pubblica istr11zione la cambiale in bianco della « discrezionalità » o del « li– bero ar11irrio,. nella form11lazim1e defdi O· rari e dei progra111111id 1 inse~11a111ento e l(fofiva metodologia prdagogico•didattica, 1pocritam1.mle sotusa nella cosidetta « li– l;ertà d'inseg11w11,mto "', ma ben amalga• mala 11el princirio•!rabocclietla del « glo- 1,de 111(·/c,do induttivo», base di t11fta la 11,odr11osa n11ova pedago!!.ia? foyse percl1è com11il(} di lil[e controllo era riservato alla co1w1ete11::.a del Cm,siglio Superiore (ili/a p11.l-,hficai\tntziow:, democraticame11- 1e elerto (.'), ma soslm1zialmente privo di « l'(/0 »? f11foui, è a 1111ti11010e/i.] raie istit11to ~ ~o!o organo ,onsultho e 1101• mai de[i. bcrativo, per c11i, il 111i11istru è arbitro e, 336 nel/ti siw discnizionaliuì, p11ò ben t,tte11ersi al prowrbio arabo il quafo così senten– :.ia: "Pn111a di agire consi~li.iti con 111a moglie, ma nt'll'eseg11ire fai secondo la 11m volo111à»! Ora, .te persino da 1111asuperficiale Jet• fllrn dei Z5 articoli della legge n. 1859 del 31-/2-1962, istit111iva della « scuola dell'ob– i ligo » d1iaran:l!nte emerge la frode, co– me ~i11stifìcarc l'atteggiamento, quasi e11- furico, assw11u prima, durante e dopo, anzi tuttora, dai <( partiti laici» (dìaloggi• ;:.miti fì110 tilla nausea!), e di cui la propria stampa, con sconcertante servile fia11cl1eg. giamento co11ti111ma tesserne gli elogi? Non è 110s1ra 111a/va[!ia intenzione tedia– re il lettore con disquisizioni a11ali1iche a calena sia della legge istitutiva che de– pii orari-programmi d'i11segna111en10, ma ci corre l'obNigo però, soprattullo [Jer debito di correttezza, renderlo edotto, per lo meno delfe parli più salienti di essi. E-. lo faremo se11z.aesitazione alcuna, con– vinti come siamo che l'aggiornamento del• ln scuola 11011 è. semplicement~ problema di astrai/a pedogogia, ma corollario d'11n flÌÙ 1·asto e generale problema coinvol· gente, nella sua «storicità", l'/1,tera vita :;ociale che, n-d tennine generico di « cul– tura» co111pre11de: l'economia, la sociolo– gia, /'(irte, la scienza, la tecnica, ecc, qua– le catapulta di lancio per le [!.enerazioni pn'."Cnli è f11t11re, in c11i la «cibernetica» costituirà sem,:,re più la scienza-base del di, enirc st>ciale tlel mondo. Ed è per tanto che, senza troppo pre– correre i tempi, v'è da domandarsi se, per cam, q11esla ,.. c11/t11ra di base o di mas– sa,. impostala con questa mal riveduta o meglio peggiorata gentiliana riforma «mal cortcepita, 1 mal cxmgeg11ata, 111acc/1iuosa, co.•losa, governata da astratti criteri filo• sofici, da1111osa t1/l'educt1z.ione .scientifica

RkJQdWJsaXNoZXIy