Volontà - anno XX - n.5 - maggio 1967

Per a,·crè un'idea csaua della posi1.ionc di garantire una pacifica convivenza) com- del crbtiancsimo circ.l. la violenza occor- piute nei confronti di tutti i suoi simili re risalire alle origini della dotlrina e non (inclusi quindi gli •ir.fcdeli•): sono cosi ,·oler chiudere gli occhi di fronte alla e, i- ae1t:lle le basi di duemila nnni di violenze den.ra dei testi •sacri•· Ci Si tro,crà cosl e di .:issurde e ingenue speranze. «Oo,•'è di fronte all'nt1ribL1zicne del rnas-.imo ,,a. dunque il tuo vanto? è e~luso. Per qual lon.• alla cecità della fede che dc11:rnda legge? quella delle opere? no, ma per la i\1omo :.l brnrnlc ,. spesso crudele stru- legge della fede, perchè riteniamo esser mento di una ..volonti1 divina• che si e- l'nomo giustificato per la fede, nll'infuori :-nrimc tiamil<· vict1ri terreni. delle opere della Leggè» (S;m Paolo, «Let- L'uomo è quindi iiustificato mcdiaritc la tera ai Romani"). lede e 11011 responsflbiliu.ato e gi11stific,110 nu>diamc I,, r,pere !mo11e (le sole in ~rado LUCIA'IO FERRARESI Perchè difendo il diritto al divorzi D A ALMENO il 1943, amiu III ciii i 1,1iieige11i,ori si sono separati /egul- 111ente, vii•o in tw1e le più recu11dite :;f11- mat11re l'inenarrabile dramma psicologico de/la fratturazione della famiglia. N~ilo animo dei figli (di quelli affet:110:.i e se11· sihili, fllme110) il padre e la madre sono 1111asola e111i1à, la cui di:.integra:.ione spezza fa foro vita con w1 trauma psichi– co, che p11ò essere decisivo e irrel'ersibile ver molle cose 11efl'avvc11irc Je1,1/istessi. O11cs1a premessa ha il sapore def/'m11i– fm1a dei moralisti anti(Jivorzisti, di coloro, in}Q/1111/{I, che sosle/lROIIO la «sacrame11t<1fe imlissol11bilità dd 111,11ri111011io•. E' i11wce \Oftanto una ,·erità obbie1ti1•a, psicolo~ica, umana, s11 cui costoro speculano senza ombra di pieul. La realtà è una cosa, i diritti 11a111rafi sono un'altra cosa. La real– tà non si corregge incate11a11dola ma, al cm11rario, restit11e11dola, per q11anro è pos– sibile, alla 11til11ra. I.a :.ituazio11e di due coniugi, cos1relli ,, cmi vivere cun/ ro l'uglia e nonostante even- 111~/iim:incibili ril111tanze, è analoga a quel la di due cani legmi ,ut ww stessa catena. E' psicologicamente ovl'io che /'11110 fi11i– sra per ,•edere nell"altra la causa della sua prigioni:, e ne faccia oggetto di otlio spie– taio. E' 1111 fenomeno (nornwfe) di •lra– sferime11to di resf}OnsalJifìtà•, ,,erchè è dif– ficile resis1ere af 1Ji:.og110 inconscio di dar· si ,m autore d·og11i vicenda elle c'interessi diret1ame11te e q11imli ,mchc, nel caso .~ve– cifiro, del proprio faffimento matrimonia– le. •Se 11011 avessi sposato te, 110,i sarei l'uomo (la do•111a) infelice che sono ...•. Il compagno di sventura diventa il persecu– tore e la vittima la c<11ti1•a sorte e il ca– pro espiatorio. S~,w fatti psicologici ele– mentari in quella trama deffe relaz.io11iaf– ft•ttive, in cui amore e odio si (ll'vicendano e si co11fo11do110. Se i miei ge11itori al'esse– ro pot11to rifarsi 11na vira familiare, non avref,bero avuto ragio11c di accanirsi 1'1111 co111ro l'altro, e il mio choc, sqiwssmlfe 315

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