Volontà - anno XX - n.4 - aprile 1967

Esaminai la sala. Mi scmbrù <·omc :1vvolt~1 in una specie di nebbia <"he 11011 mi pcrmelleva se non nna vag:a visione delle cose. Al disopra delle spalle d<·i i<Oldati. vidi. contro i muri. :1lrri prigionieri ehe aspellavano, se,luti per !erra . .Delle donne. dei ragazzi con in lesta un chepi di federalo. E clappertullo dei mucl'hi d"armi. gettate al suolo o appoggiate alle cur– valurc o aµ:li spigoli dei mobili. LA SC:IAHOLA Tu11·a un trnllo la nebbia che mi velava gli occhi si dissipù. Sentii alla gola come una specie di violento slr.ingolamento. Istintivamente feci uno i--forzo per nwrc·iarc in avanti. p('r irrompere altravcrso la :;iepe d(•IIC' ha– ionelte che mi circondavano. A Ire pas~i da mc, nel vano d"una finestra. brillante ed ac<"ccantc, avevo riconosciuto la sciabola di comandante del mio amico Custave Mailrc che avevo laseiato il giorno prima al Panlhi·on. t< Dicevo fra me: è ben la lKiahola di M:i.itre. L'ho lasciato ieri nel pomeriggio verso le qu:ittro. Certamente sari1 staio accerchialo as~icmc ai suoi uomini mentre sl.ivano 1irando l'u!timo colpo di fucile.. Fucilato conlro il muro più vicino .. Probabilmente un soldato qualsiasi avr;Ì preso la sua sciabola per l)Ortarb qui come un tro[co di guerra, per farne omag– gio ad uno dei suoi capi, forse al comandante. Oppure I\'laìtre ,, stato fallo prigioniero. <·ondotto <1ui c dis:.1rmato. Chi sa c-he gii1 non sia passalo per tJuesta sala, <·he sia stato p<u·tt110 <1ui, come sono stati portati sono i miei occhi i due prigionieri ~iudicati prima di me ... )1. Ho sempre gli occhi fissi sulla scial)ola. Non !}OSSO loglicre lo sguardo da essa. La senno in tu11i i suoi minimi particolari. Vorrei poter persua– dermi che è la sciabola d'un altro: una sciabola qualsiasi di gendarme o di cnvalìere U<.'Cisodurante la b:1t1ap;lia. Ma no! E' proprio la sciabola df'I capo degli En/nnts du Père D11d1i•- 11e: del capo del nostro ba11aglione. Vedo la sua <.·onchiglia dorala sulla <1uale spicca un ampio e superbo fìordaliso. Se mi fosse possibile sguainar– la, potre fnr leggere ~ti comandante il mollo <( Viva il Hc! >) inciso sulla sua lama ri<·camente ornatn. Non sarebbe l'Crtamente possihile trovare un'altra Sflada simile in questo momento. Trovata un ~iorno in un armadio del Palazzo di Giu– stizia, dove dovc,,a sonne('('hiare da parecchi :umi. (ILIC~la spada partico– lare, che sicuramcn1c nei 1empi passati era stt1ta al fianco di qualclw guardia di corpo di Louis XVIII o di Charlcs X. ern venula a fìnirf'. ehis– sù come, nella caserma della Ci1é in francia a Nolr<'-Uame. Un giorno che io e Verme,;c•h andammo a desinare nella mensa degli ufficiali del hat1aglionc, avevo scoperto quesla sciabola fenomenal(' in un angolo e ne avevamo riso non poco, E poi ~faitrc l'aveva falla su;1. Ora, ero convinto the il noslro valoroso eomandant(• i"ra morto. e che avevo davanti a me la sua spoglia. Non seppi la verità che più tardi. li comandante dc~li Enfa11ls du Père D11chéne non era morto. 11 primo gior- 240

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