Volontà - anno XX - n.4 - aprile 1967

Il problema della scienza e il comumsmo nel pensiero di Ugo Spirito I L PENSIERO di Ugo Spirito si è andato sviluppando e arlicolan• do attraverso un lungo periodo di tem– po, cd ha preso ferma in una serie considerevole di scritti, che sono il frutto tangibile di una infoticata atti– ' ità di studioso. E' l.m pensiero sempre chiarissimo, loniano cln.llc pedanterie della scuola, e così at1cn10 ai problemi della civiltà con1cmporanca. I motivi intorno a cui esso gravita sono essenzialmente due: il problema della scienza e il comunismo: stretti tra loro in un rapporto di reciproca irnplicanw. E su di essi noi cerche– remo di fissare l'allenzione, come me– ritevoli di interesse e di studio. DALLA FILOSOFIA ALLA SCIENZA Spirito muove dalla determinante esperienza dell'attualismo gentiliano, da cui assimila i motivi pili fecondi, per poi anelar via via svolgendo una 1cma1ica sempre più ampia cd origi• nalc, e approdare infine ad una po– sizione radicalmente nuova. 11 punto di rnltura con l'idealismo a11ualistico e insieme con Io stesso Gen. tile, è segnato dalla pubblicazione del libro La vita come ricerca (Firenze, 1937). Oui Spirito, sfatando il mito idealistico del pensiero come autocc> scienza che risolve in sè tutto il reale perviene al concetto di una « ciocia i~ gnorantia •. alla drammatica consape– volezza cioè di n<ln sapere, e della im– possibilità per l'uomo cli varcaro il limite del finito. I tentativi umani di allingcre alb verità suprema, quali ci 214 vengono attestati da tutta la storia del pensiero, si sono rivelati ogni volta il– lusori. L'l metafi:-.ica, per dirla in tcr• mini kantiani, non è possibile come scienza: essa resta il tcrmim~ cui l'uo– mo aspira, l'esigenza cli un.t vita che si è rivelala non possesso, ma ricerca dell'assoluto. Queste affermazioni portano Spirito fuori dalla palude stagnante dell'ideali– smo e lo pongono ~u un terreno fermo, donde può condurre la lotta contro quelle sterili posizioni filosofiche che si chiudevano r,ella beata contempla• zione della verità. Egli infatli denuncia, in rono conci– tato e drammatico, l'infecondo intellet– tualismo che sta :li fondo cli ogni filo– sofia, rivela l'inadeguatezza del reale col razionale e proclama che « pensare è obiettare •. tensicne e dubbio, che fanno della vita una continua inces– sante ricerca. Ricercare vuol dire es• sere sostenuti dalla consapcvolcu.a di non sapere e insieme dall'anelito ver• so il vero, che di quella prima affer• mazione rappresenta il supcr:tmento. Ne viene che la. ragioni.:. non può essere più concepita come il luogo in cui le antitesi trovano soluzione, ma come la facoltà che quelle antitesi pone pcrchè le 1rova in una realtà che non si è falla ancora razionalità. Così che l'organo del sapere non può esseri.! piì.1 la logica della filosofia, ma l'espe– rienza-induzione della scienza. Il problema della conoscenza scienti• fica era un problema grosso in Italia, ove l'imperante idealismo, sia nella for· mulazione dell'attualismo sia in quel-

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