Volontà - anno XX - n.3 - marzo 1967

to punto, grazie all'abolizione de– gli esami, classificazioni e libretti scolastici. Infine, l'equilibrio era cos! dovuto, in gran parte, alla coeducazione dei sessi. La fine dell'esperienza. Con la fine del periodo post-bel– l'.cc, essenzialmente rivoluzionario, la reazione viene, a poco a poco, ad avere la meglio, con essa, le dif– ficoltà, le dispute di tutte le spe– cie non sono risparmiate alle co– munità. Parecchie scuole sono chiuse subito per ragioni d'ordine politico. Ad Hambourg due di que– ste proseguono l'esperienza fino al 1925, ossia per sei anni. L'ultima la prosegue fino al 1930 in mezzo a difficoltà spesso molto difficili (ondata di fascismo). Ma l'influenza delle Gemein– schaftschule sopravvisse alla vit– torio di Hl tler. I maestri, malgra– do le persecuzioni subite (6), si comportarono in un modo esem– plare e diedero prova di carattere. e I miei ragazzi avevano anco– ra, durante il tempo dell'epoca nazista, istitutori che restavano fedeli alla loro antica linea di con– dotta• - scrive un militante a– narchico tedesco. - E' per questo, senza dubbio, che i rari manuali di pedagogia che parlano di questa esperienza la considerano come un'eco! (7) e che la sola testimonianza impor– tante che si possa trovare in lingua fracese, l'opera di J. R. (6) Qu.'.l!>i1uni gli educatori ihe avc\'ano parte• cipa!o 3 ques1a cspcricm.:a furono hnpri• gion:iti nel 1933. (7) Cfr. Paycho-pédngogle pratlquc di Villars Torcillc et Ehrhard, ed. lstra, Pads, 1960, pag.:!> 54 et 55. Schmid (8) « Il maestro compagno e la pedagogia libertaria•• sia tempestata di critiche! Ci6 non Impedisce che, dopo la guerra del 1939-45, due altre scuo– le di questo tipo furono di nuovo create in due città sinistrate della Ruhr, a Mengede e a Hamborn, dietro l'impulso dell'educatore a– narchico Fehr. Là, altresl, circa 150 ragazzi e i loro tre educatori vole– vano ignorare le difficoltà, ma as– sai presto lo Stato tedesco rico– struito vietò questa pratica agli istitutori. I militanti non furono scorag– giati per tanto; mancando di mezzi, fondarono lo stesso a Ham– bourg una «Somnstagschulc,, che, continuazione diretta della « Ge– meinschafschule •· teneva tutte le domeniche due scuole della liber– tà, l'una per i minori di 14 anni, l'altra per gli adolescenti. E que– sto durò fino al 1950 circa (9). E' veramente un danno e non può non dispiacere che l'esempio di questi istitutori tedeschi non sia meglio conosciuto e imitato! Non si pu6 d'altronde negare che la lo– ro esperienza resterà nella storia del nostro movimento come una delle realizzazioni più complete e più riuscite dell'applicazione dei nostri principi antiautoritari nel campo della pedagogia. RENE' BIANCO (8) facob Robcrt Schmid è attua\mcn1e prQs ressorc di pedagogia pratica all'Unil·ersità di Berna. Egli fu ugualmente direttore ,,lclla Scuola $,iv.era di Génes dal 1936 al 1941. (9) Cfr. l'articolo di Andr~ rnmier: L'opera prcsentL dei Maestri-compagni, in •de LI· ber1airc• del 25 Maggio 1951. 175

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