Volontà - anno XX - n.3 - marzo 1967

di maestri che tondano nella re– gione del wasserkante Il movimen– to delle e Scuole Comunitarie• (Gemeinschattschule). Vengono cosi creat.e ad Ambur– go quattro scuole primarie, che riuniscono quasi 2500 allievi, ed une scuola secondaria. Venne aperta ugualmente una scuola per ragazzi ritardati nel lo– ro sviluppo, nella quale scuola fu– rono compiuti veri miracoli d'edu– cazione. I ragazzini tndtetro negli studi vevlvano accettati nel laboratori del conpagnl artigiani e finivano sempre per appassionarsi a un la– voro qualunque che diveniva ti mo– tore di un nuovo svlluppo. Fu co– s1 che uno scolaro, respinto dalla scuola oubbllca come Idiota, rece il suo apprendistato presso l'anarchi– co Boje, vecchio maestro fabbro rerrato, e che Il capolavoro d'arte del monello fu oremlato tn una e– .,;;posizione. A tredici anni questo ragazzetto non sapeva né leggere né scrivere, ma, prendendo piacere all'arte del fabbro ferrato, Intra– prese, alla fine, degli studi che fece con successo oorché solnto dalla gioia ste&a del suo IavÒro• (4). 11movimento delle e Scuole Co– munitarie• si sviluppò ed altre scuole vennero fondate a Brema Berlino, Magdeburgo, Grosszcho~ cher (vicino a Lipsia). In Sassonia s'aprono ugualmente parecchie scuole, delle quali una a Ellereau sotto l'influenza del militante e psico~go Otto Rllhlc, autore del 11- (~ J Tc~1i111oninn,a 1111u1 ta1n d:• André Prunicr (\Cd~I · not., 2) 172 bro e: Das Proletarische Klnd • (La infanzia proletaria). L'esperienza di Amburgo Quindi una scuola secondaria e quattro scuole primarie, delle qua– li una fondata da Horn Zetshe stesso e che ebbe questa partico– larità, d'essere una e Scuola sen– za maestro>, aperta in un quar– tiere molto popolare della città di Rothengurgsort (che fu intera– mente distrutta nel corso dell'ul– tima guerra). Questa scuola - ci riferisce Cari Langer - e era una specie di museo arricchito da do– cumenti e do mostre, e aperto a tutti. I ragazzi interrogavano i vi– sitatori con una curiosità e un sen– so critico molto sveglio, esigevano mille dettagli sulla loro vita, il lo– ro mestiere, ecc.> (4). Nelle altre scuole t maestri de– cidono dunque di lasciare agll sco– lari una libertà assoluta: non più sanzioni, orari, programmi, regola– menti... e questa decisione è porta– ta a conoscenza degll scolari. e: Il primo giorno fu un caos indescri– vibile... l'aula rimbombava di schia– mazzi come se una tempesta si fosse scatenata• (5). A. Rohl del re– sto ci racconta gli esordi di questa esperienza in e: Pédagoglk deines Wesens •: e: Al principio regna va li caos. All'i!lizlo occorre semore che vi sia il caos, se qualcosa di vera– mente nuovo e fecondo deve sor– gere ... >. Questa reazione era d'altronde (5) J. IC Schmid. I.e 11utltre-ca11wrrulc et 111 pcdnsogle llberrnlrc, cd, D,,!lachcu\ et Nic– ~ttè, Pad~-Neufchatcl 19:16.

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