Volontà - anno XX - n.3 - marzo 1967

stesso mito; il suo distacco dalle cose insomma proveniva dall'i,nterno, mentre Enrico si trova staccato dalle cose perchè le cose sono « vera– mente» assurde nel modo che hanno di porgersi a lui, e lui è noi:male, e maledettamente normale, e non può riconoscere in questi stereçitipi, in queste immagini false il contenuto della sua vita che il padre vor– rebbe ordinata e incartata nei vecchi schemi fasulli. Direi che è quasi oatetica la situazione di Enrico, il suo rifiuto al divenire, la sua purez– za presa a sehiaffl ogni istante, e soprattutto la mancanza di una qual– siasi soluzione. Perché cosa accadrà di Enrico è qualcosa che ci deve far pensare profondamente, se ci teniamo ad una generazione nuova, se speriamo in una generazione diversa da quella delle bombe e del con– formismo. 'L'unico grosso difetto di questo romanzo è il linguaggio, as– solutamente in contrasto con una storia cosi viva, palpitante e attuale e non si capisce proprio come mai r3.utore, l'ottimo Luzzatto, abbia po– tuto impantanarsi in un linguaggio così vecchio e retorico, esattamente il contrario del suo eroe-protagonista. Ecco quello che penso di Enrico, protagonista di 4 Giochi di coltello>. CARLO SILVESTRO Ubertà sessuale edanarchism L EGGENDO « li sesso uclla globa_ lità dell'anarchismo» (I) ho a– vuta la piacevole sorpresa dì scoprii-e un Dorrn:nico Oemm~ notev,,lmente di_ verso dal « sessuologo » eh;;! ho cono– sciuto in scritlì precedenti e mollo più vicinr, alla mia posizione. Permane, tuL t:•vi-.1, una differenza di 1ingu'1ggio e di sfumaturn dovula più che altro ad una impostazione «obbligata» basata, a sua volta, su un'equa:lionl! gratuil~\ (sesso libero - sesso libertario), da cui cii~ccridono equivoci, che non a\'rebbc. rv u:1gion d'essere se b questione ses. suale venisse trattata nei suoi elementi co~titutivi essenziali. senz.:t prcoccupa– z'.011i di natura ideologica. O non av0- vo ccmpreso la prosa del Demma o questo si è succcssivanwnte «corret– to». In ogni caso, lo trovocontraditto- (l) V. Volontà n. 11 - no,·. 1966. rio,ma positivamente e sanomcnte co11- t1:idittorio, se così può dirsi. Per ç:-,empio, mç-ntre respinge (e a r..gione) una concezione sessualistica del la !-toria (cosa che n.:::n mi pare ab– bia fotto, prima d'ora), neg~ndo chr.! l'impulso <;cssua!c pos;;a portare un conlributo libertario alla personalità complessiva, non accettJ. la mia afT~r– m~11:ionl! che ci c;iano « tiranni sessual– mente liberi e satolli ». Ma Lhe sì 1rat. ti di malinteso lo fa ccmprr.!ndere egli stCS!-.0 quando aggiunge: « o meglio sessualmente lib...::rtari ». Una delle conclusioni cui io sono giunto nel mio precedente ed unico in11..rv1.:nto(2) è che !a libertà sessua– le I! indi!)pcr.sabilc (all'uomo libero cd (2) • Soddisf:mon'c: sessu:il.! ed equilibrio s0- cial, a • V. Volontà n. 8-9 - agosto-settembre 1%5 165

RkJQdWJsaXNoZXIy