Volontà - anno XX - n.3 - marzo 1967

•la Chiesa .:att•, 1•:, - si loggij i:1 tnlc dichiarl'lzione - ha fovorito sin d:1yli 111i– zi lo sviluppo del movimento fasc:ista. Essa è una delle forze che più h.inno contribuito alla •marcia su Roma•, .i in– staur.ire .il potere il fasc:ismo .iffamatore ed ass.:tssino. Le organizzazioni cattoliche hanno sempre aiutato il fascismo. tanto in modo diretto, stringendo con le orga– nizzazioni fasciste degli accordi politici e collaborando con esse quanto indireita• mente contribuendo con tutte te loro for– ze a spezzare la resistenza delle masse lllle violenze fasciste•. Il documento continuava sullo stesso tono pe~ altre tre pagine. Nel 1935 tenne il suo ultimo congresso il Komintern diretto dal governo sovieti– co, che, per sue ragioni di politica este· ra desiderava allora di migliorare I suoi rapporti con la Santa Sede. Il congresso concluse i suoi lavori con la parola d'or– dine: ..collaborazione con i cattolici•. Dopo d'allora l'atteggiamento dei comu– nisti italiani. nei confronti della Chiesa, cambiò dal giorno alta notte. Nello Sta– to operaio non si trova più una parola di critica nè del papa, nè delle gerarchie ecclesiastiche, nè delle organizzazioni cattoliche. Neppure l'appoggio di Pio Xl all'impresa etiopica. neppure le cerimo– nie spettacolari con le quali i vescovi do– navano le loro croci d'oro alla patria, per resistere alle •inique sanzioni•: neppur•) la crociuta contro i •rossi•. durante la guerra civile In lspagna: neppure la espli– cita condanna del governo sovietico e ctel sistema comunista nell'enciclica •Divini Redcmptons • del 19 marzo 1937, furono In alcun modo commentati sulla rivista. Dopo la vittoria fascista in Abissinia. lo Stato operaio dell'agosto 1936, (quan– do già da un mese era scoppiata la ri– volta militare ir, Spagna) pubblicò un 142 lunghissimo appello sotto il titolo: •Per la salvezza dell'Italia. riconciliazione del popolo italiano!"· firmato da 63 dirigenti del partito comunista allora in esilio, con le loro qualifiche politiche e gli anni di pena scontati nette carceri e nei confi– ni fascist, (Togliatti. Grieco. Gennari, Di Vittorio. longo, Sereni, Montagnahi, Ne– garville. ecc, ecc.). l'appello poneva la domanda: •Chi so– no i n~mici del popolo?• E rispondeva: ..sono Volpi, Motta. Donegani. Pirelli. Mor– purgo. Cini. Conti, Gaggia. Orsi, Borletti, Pavoncelli ._ •Sono questi grandi magnati del capi– tale che impediscono l'unione del nostro popolo. mettendo fascisti e antifascisti ali uni contro 911altri, per sfruttare tutti con maggiore libe1tà (1)•, Ai lélvoratcri cattolici l'appello si ri– volgcv'.l con queste parole: (I I Ouesle righe sono sottolineate linea ner:i nel tcMo. Il brano più sconcertante dell'app-.:i!o mi è sembrato il seguente, souoli, neato pu~c 1uuo con una linea nera nella rivista: •FASCISTI DELLA \IECCIIIA GUARDIA! •GIOVANI FASCISTI. • N'oi proclami:imo che )iarno di\posti a com– battere as)1erne a \Oi ed a tutto il popolo ita– liano pc~ la realin:azione del programma fa. ~ci~ta del 1919 (,ic!) e per ogni ri\endicazione che esprima un ir11ere~)e immediato, partico– la1-e o generale, ùci IU\'OnHori e del popolo irnliano. Siamo di,1>0)ti n lottare con chiun• que voglia daHcro battersi contro il pugno d'i parassiti che di,<;angua e opprime Ja Nazio– ne e contro quei (sic!) gerarchi che li scn•ono •. E pìu :nanti l'appello continua: •RICC!ll'.CILIAZIONE DEL POPOLO ITALIA• NO. •Diamoci la mano, figli della Nazione italia– na! Diamoci la mano f:l.)Chlì e comunis1i, cat– tolici e socialisti, uomini di tutte le opinioni. Diamoci la mano e marciamo fianco a fianco per strappare il diriuo di essere dei ciuadini di un paese ch•ile quale è il nostro. Soffriamo le stesse pene (sic!). Abbiomo !a stessa ambi– zione (sic!); quella di fare l'Italia forte, libera, felice•.

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