Volontà - anno XX - n.2 - febbraio 1967

Persona e partito politico A L GIORNO d'oggi si pone sullo stesso piano «persona» e « par– tilo», élnche .se si cerca di camuffare questi termini con altri Uliti da voca– bolari riflettenti le scienze sociali e politiche. Viene qui fatto di pensare logicamente al « tutto» ed alla « par– te», nùnchè alla possibilità di discipli– nare il lutto anarchicamentc, e non ditta1orialmcntc, giacch~ la dittatura maschera e non esclude, come generai. nient.: si crede, il partilo politico. La anarchia ha la sua ragionc d'essere in quanto tende a riguardiire l'uomo in funzione etica e spirituale oltre il « sòma » animale e il « dém'.)S » socia· le per il motivo che o.natomicamentc e bioìogicamcntc non si può assegnare ,alare e funzione paritetica al «cuore» e ~il « ,c11tre ». D'altronde, non preten– diamo affatto di spacciare qui delle novitb storiche: è ben noto, a chiun– que possegga la più piccola nozione di ~toria romana, l'apologo cli Menenio Agrippa ai rilirati sull'Aventino. Ciò che realmente fa dispiacere è il con– s1a1arc come ad ogni momento stori– co ricompaia l'ignoranza in quef.:tiont: anche da parte di persone ritenute prnvviste di cultura. Sappiamo bene che ogni I egime par– lariwntarc, più o meno democratico, implica l'esistenza di par•iti, se non \'ogliamo andare a dittature che han– no da10 e continuano a dare così brut– ta prova di sè. Si obbietterà poi che il partito risponde all'esigenza d'una cd1 ica che non si limita allo scibik, bensì a tutta quanta la vita allo stato cosciente, ma è appunto sull'argomen– to della critica che reputiamo opportu– no di doverci soffermare. 118 Critic.irc nell'ambito ù'un qualsiasi prnblcma non significa affatto po1..-e di fronte ad un certo ;ipo un altro tip> completamente di,·erso c.Jaquesto, giacchè entrambi i tipi hanno il loro ubi consistam, mentre. è cosa lu~l'altro chi.! facile disporre le cose in mod::> che il partito n.on finisca pcr por,;i come fazione contro alLre razioni, e non si giunga poi ad un:-i fase bellica (a parole, ben s'intendt:, s~n/.a antcrio. re studio a fondo di tutti quanti gli a~pctli). In altri termini, :1 partito non dovrebbe unicamente g1w.rd <1rc a sè comt: fazione contro altre fazioni, al– trimenti l'accurato esarr.e delle situ:.i– zioni viene meno e si accres.:e il disor– dine che si voleva invece vedere scom. pMin:: attraverso la discussione. TI di– spr('ZZ0 dell'individuo è f.:emprc genc– rnlore di malintesi e di 1mi~pondenlll· z1,: d'una massa sull'altr:i, ed è pro– pr11)qui la ragion d'essere della volon– tà educativa del singolo predicata dal– I ~1narchismo, che ha .sì caaivo nome fra gli uomini che non si degnano di sondare oltre la superficie dell'esisten– te. Anzichè la serena discussione in favore dell'evoluzione storica e ciel benessere di 012nuno, si fa dunque del partito medesimo il difensore dello ostrntto contro e non :"\ vantaggi,) del concreto. Bisogna comb:lltere lo egoi::.mo individunle in partenza, essen– do .ippunto questo il compm1ente dello egoismo e dell'oppressione della col– kU \\·ità. La collettivilà socialistica, p...:r quar.to animata eia generosi pro– positi, è impotente :'Id estendersi a tutta l'umanità: essa non può andare al di là dell'ìntc:rnazionalismo, m,1 sof_ fre dell'erroneo punto cli partenza ini-

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