Volontà - anno XX - n.1 - gennaio 1967

LIBEREOPINIONI LE CREAZIONE EX "NIHILQ,, N ON, VALE mc,1terl~ in dubbio, giac– che la cosa e chiara e patente: se il concetto di creazione esiste e si pre– sume avere esso un qualche valore tra gli uomini si è pcrchè il concetto del nullc1 dovrebbe tro\•arsi in analoga condi– zione. Se l'uno cade la stessa sorte è segnata anche per l'altro, ma dobbiamo ancora una volta richiamare l'attenzione umana sopra un ordine concettuale da cui in questa circostanza è impossibile a– strarci. Il dire che esiste il nulla è trarre alla ribalta due concetti che non possia– mo mettere logicamente d'accordo, poichè l'affermare che il nulla esiste al di fuori di chi ne proclama l'esistenza non ha senso. Infatti, non è possibile pc11sare l'esistente al di fuori della nostra mente senza un quid di cui si possa predicar<! l'esistenza esteriormente alla nostra men– te stessa, e se si giudica plausibile un ta– le assunto, non si scorge affatto come si cada in palese contraddizione col pal"larc d'un « nulla esistente». Che cosa ci rimane dunque se non da– re ragione a Emanuele Kant che relegò, com'è noto, il concetto d'esistenza unica– mente fra le categorie del nostro intel– letto? L'un termine esclude l'altro, ,mchc se ci siano degli esistenzialisti che riten– gono di potere csistenzialmente superare lo scoglio del null.1. Non occorre qui che facciamo dei nomi, ma non è già che in– tendiamo qui muovere delle critiche al– l'esistenzialismo in genere, rispetto al quale ci siamo già pronunciati in altri nostri scritti; vogliamo qui semplicemen– te mettere in evidenza che col nulla as- 54 soluto nulla è possibile creare, come, a sua volta, dall'esistente non si può pas– sare al nulla, verità questa troppo trascu– rata, oltrechè da certi filosofi, anche dai teologi delle varie confessioni. D'altra parie, questi ultimi, sebbene facciano co– sì sovente parnla di creazione cx nihilo, sono costrelli a postulare l'esistenza d'un creatore, come l'orologio presuppone l'o• rologi;:1io, e ciò dic<1si anch...: degli altri oggetti che cadono sotto la nostra espe– rienza. li fatto si è che l'esistere presuppone l'essere senza tuttavia confondersi con es– so, mentre il secondo non è nella stessa posizione del primo, poichè l'essenza ha per suo principale attributo l'interiorità a differenza dell'esistere, il quale implica il fuori di sè come risulta e, 1 idente dal prefisso ex. E' quindi una patente anti– nomia il dire che Dio creò il mondo dal nulla, per la pura e semplice ragione che cx nihilo nihil fiat, verità che va oltre il senso naturalistico in cui generalmente la si prende. La formula giobertiana (i– deale) dell'ente che crea l'esistente resta soltanto predicabile se si ammette ago– stinianamcnte che la creazione del mondo coincide con la creazione del tempo, ma un tale assunto si presenta alla mente come un tentativo zoppicante di meltere d'accordo le scritture sacre con le esigen– ze razionali della nostra conoscenza. E non ci vuol molto a rendercene conto. JI concetto di creazione dal nulla è sta– to e rimarrà sempre ostico alla specula– zione filosofica, malgrado gli sforzi dei teologi di mettere d'accordo detto concct-

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