Volontà - anno XX - n.1 - gennaio 1967
diretta del funzionamenlo c!elle noslre scuole, nelle quali l'insegnante «preme» sugli alunni. perchi'.: ha puun <lei preside, il Qtiale alla sua volta « ureme » sullo insegnante perch0 ha paura del provveditore, il quale «preme» .sul preside, per– chè ha paura del ministro, e così di seguito. Sono queste paure «a gradi» che con• solidano il macigno dell'autorità, ci.al basso verso l'alto. Nc risult::i un'autorità «piramidale», che ben viene delineata nella « Lcuera agli insegnanti di religio– ne» (Genova, 1966) di G. Siri, arcivescovo di Genova: <( L'autorità ,-siste ... quella <lei geniLori e per conseguenza di quelli che n_;:lrngono il posto ... quella dello Stato, della Chiesa e di tutte le loro emanazioni. Tullo l'Ordine .-eJigioso e cri· <:.ti?noesige la dipend.::nza da Dio e Qa qudli che Dio ha autorizzuto a rappre· scntc1di ». Inoltre non sfug~e a K1·ishnamurti eh:.: nèl nostro mondo il fanciullo viene « stir.'."!cchiato» nelle piì.t diverse direzioni d~1 tutti quelli che cercano di impa• dronirsi di lui: famiglia, scuob, chiesa, Stato, società. E quindi si trova in balia delle ~ollecilazionl più diverse, co,;:.i che rende la situa;;ionc ancor più conf11:-a.Situa7ionc che in Italia è ormai divenuta drammatica per i genitori li· heri e laici, i quali si vedono costretti ad inviare i loro figli alle <scuole clericali (che tali sono orn1ai anche le scuole di Stato), :1 vederli alle prese con i tenla– Cf)Jiche la chiesa snoda in tutte le direzioni per impadronirsene, mentre lo Sta- 10 clericale, m1zionalista, reazion.:\riO, fa il resto. Le scuole hanno il difetto cii sviluppare i.olo la mente, di costringere l'alunno ad apprendere rn, t'umulo di cognizioni adatk a fare di lui un uomo efficiente in unci data professione, senz:i. aiutarlo a scoprire e a seguire la sua intima vocazione individ; .ia.lc . I governi lrnnno bisogno di uomini eflicienti, dotnti di capacità tecniche « non di essere umani, pcrchè gli esseri umani diventano pericolosi per i governi, l~d ~,nchc per le religioni 0J·gani1.zatc » (pag. 14). Si cerca in tutti i modi, nella società attuale, di sviluppar..:: le capacità dell'individuo e di aumentare la conoscenza: ma non d si cura di accrescere la saggezza che viene dal conoscere se stessi, i propri rap· porti con gli altri, pe1· andare al di là di se stessi. L'accumulo delle conoscenze, 1)er brama di successo, o di guacbgno, o di un qualsiasi risultato, l.'ìentre il cu0- re è vuoto e arido, non potrà che accrescere il caos e la miseria del mondo: « Lo uomo che sa come scindere l'atomo, ma non ha amore nel suo cuor~ ct.venta un mostro» (pag. 10). La preoccupazione dominante per il nostro autore è la pace, e .:dia pace vor· rchbe che tutta l'educazione fosse intesa. Purtroppo le nostre scuole, con le loro ideologie, nun sono certo strumento di pace· anzi la scuola diviene In mezzo ai nropagancla, in cs<;a si preparano i futuri solònti. « TI controllo del gcvcrno sul– l'educazione è una vera calamità. Non c'è speranza di pace e ùi ,wdinc fincilè l'educazione resta al servizio dello Stato o di una religione organizzata» (pag. 65). I qu.ili non po-;sono far altro che erigere le muraglie del separatismo inLOrno ul– l'individuo, e mettere gli uni contro gli altri. E accorato si fa l'ammonimento di Kri.sl·namurti: « j)0')3ìbile che, se tmiamo i nostri bambini, non -"i?.rno capaci cl! trovar un mo~lo eh metter fìne alla guerrn? » (pag. 39). Sc-uola ideale i.arebbe quelb in cui insegnassero non degli specialisti, n,a 24
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