Volontà - anno XIX- n.12 - dicembre 1966
limitalo cli lln'auto-.oddislaziorn ... .1n<;locra1ica? \'oll·r sc-para:c il gi.:nio dal re– ~1Odt:g!i uomini, -.ign:Uca sterilizzare qu..:~to es~ere distinto. L'ascetismo significa paura della vita, ni:t non saggezza. La saggezza d.;ve comprcnc!erc tutto ed è solamente la vi1.1 che può insegnare ciò. I mona,;tcri provocano soltanto assurde tentazioni e misticismi spossanti e vani. Come, dunque, l'eletto potrebbe sentirsi libero, se tutti gli altri sono schiavi? L'uomo vcramcntt: libero, conseguente sino all'estremo, non può rifiutare l'uomo. Oi\.C· nendo sempre pil, cosciente, diviene scmpr..! più comprensivo cd elimina il disprezzo verso gli altri. Il mondo e noi siamo una sola cosa, scrive il vero saggio Tagore. Non esiste, probabilmente, formula più falsa e più compromessa cli quella d:!1 «bene comune'". Ma, per coloro che sono coscienti. essa deve ~cmprc avere un senso, giacché la libertà e la !;lÌOiadi ciascuno risiedono nella libertà e nella gioia cli tutti. La soppressione della schiavitù e l'allargamento del •bene comune» sono necessari per la formazione di un individuo perfc110 allo stcs~o modo che l'individuo pili perfeao lo è per una vita sociale più libera. Analizzando le argomentazioni favorevoli e contrarie alla società, possiamo concludere .-::hc,dal punto di vista anarchico, se vogliamo essere forza reale e viva e non soltan10 un'astrazione intelleuualc ed un individualismo amorfo, dobbiamo giustificare il principio della società. Siamo nati in essa, attingiamo da essa le nostre forJ.e ed essa è la nostra arma nella nostra lotta cli liberazione. La vita sociale, anche al cli fuori della nostra volontà, quasi al cli fuori della nostra coscienza è un fatto indiscutibile, e saremmo degli anarchici indegni e pusillanimi se ci rinchiudessimo in una negazione vuota, e sprezzante. E sarebbe ancht: un~ negazione impossibile giacchè il scn1imento sociale vive comunque sempre in noi. E' un sentimento pcrfellamcnte normale, che nasce e cr-csce con noi. Però, d'altro canto, la vita sociale è ,;oltanto un legame tra altre realtà an– cora più pro!'onde, realtà originali, particolari: gli uomini. La società non può quindi p!"l.!tcndere di e'-sen.: uno scopo essa stessa, in quanto è soltanto un mezzo per rc·alizzare l'individuo nella sua pienezza creatrice. (1radu1.lo11c dal russo in francese di Théo) UN INDIRIZZO UTILE! QUELLO DELLA ALEXEI BOROVOI LIBRERIA NTERNAZIONAL S. Polo,2756 - VENEZIA 714
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