Volontà - anno XIX- n.12 - dicembre 1966
norme esrem~, clte non sia•;o quelle 1iobil1 e ideali, ma talora troppo labili, de/f'ai11oco11trullo. La deontologia, l'attinenza morale e l'autocontrollo, per te sarebbero tali se convenissero ai tuoi interessi e, disonestamente, ti sollecitassero. Invece, a mc piacciono soltanto le deontologie ::izzeccate: una casa editrice di Brescia fa la leonessa sul mercato librario perchè ebbe una grande provvidenza dalla tua elezione al califfa10, il banco di Roma ti è familiare. e possiedi il San Casino di Remo, cziandio. Acqua in bocca, pagina 48 e ginocchio destro a terra: Oh, che giorno beato il Ciel Ci ha dato! La Deontologia, quella di Bentham, non b conosci; e, silenzio, siediti nel banco: « Se questo bene supremo fosse qualcosa, che m:d sarebbe? Che cosa potrebbe essere se non il piacere, o piacere esso stesso, o causa di piacere, piacc1·e senza mescolanza di dolore, felicità elevata al massimo grado? Ora c'è mai stato alcuno così insensato da ignorare che mai m nessun tempo una simile scoperta è stata fatta?». Se vuoi un'altra deontologia, fresca fresca, alz:lli e impara a campare: nelle scuole dell'Assia un solo alunno di fede diversa impone a tulli, per legge, di non recitare la preghiera e di portare il passo. Questa è legge, non qualche al· tra, la1rinarense, che favorisce una sola religione contro le altre e contro tutti gli altri che non vogliono nessun privilegio e devono sopportare tutte le re. ligioni. Cerca di far sapere almeno, tramite il governo o qualche socialista, che cosa fanno in Italia tutti quei pastori protest.inti (ne ho conosciuto una pari– glia nella penisola sorrentina: sudano quando devono scrivere la loro firma) che non sanno niente di religione e sanno, invece, tu110 intorno ai partiti oc– cidentalisti e orientalisti, alla feccia di Roma e alla feccia di Romolo. Il dovere morale, di c11i_narlw1110, !.>imisura pertanto s11due poli: il primo è lei verità, cioè l'obiettività delle notizi~. clie lieve avere ia preminenza su og11i alrro i111eresse. A questo proposiw, p11trovpo, prevale spesso l'aspetto se11:.azinna/e, passimmle polemico; si co1rfomle /a/ora la liberlà con la licen• ::a d1 a{/erarc fa notizia o di off,,,: Jcrc ve1:::011e o iç/illlzioni, gratuila111e11te; c'è chi si fa vanto di questa spregiudicar,r:.za, ne fa stile e mestiere. Il primo dovere non riguardn la verità, ma la realtà: se un giornalista ha un dovere, ha quello di dire ciò che sa e vede. Se giudica e non ti garba, allora tu hai una lLia politica; ,;;e poi ti garba, credete per il momento nella slessa verità politica. E ognuno può fare la politica che gli strapare e strapiace. Se si altera la notizia, ciò dipende dal mistero che copre non solo i dogmi, ma anche gli affari del tuo impero, sul quale non so1·gc mai il sole; perfino Liidwig Pastor non ebbe s~mpre il permesso di metlerc le mani negli archivi segreti del Vaticano. Le persone si offendono, ma fino a un ccrlo punto se esse pretendono rap- 686
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