Volontà - anno XIX- n.11 - novembre 1966

CINEMA "Le piacevoli notti,, U NA giovane maritata ad un vecchio gdossimo che la tiene segregata nelle sue stanze, una bella sposa (fedele) trascurata dal marito tutto dedito ;;ii pia– ceri dell'astronomia e un pittore burlone alle prese con le sue ,,ittimc che vogliono rendergli la pariglia. Queste le premesse di tre avventure di gusto boccaccesco ambientate nella To– scana rinascimentale ai tempi del pon– tificato di Giulio II della Rovere. Protagonisti delle vicende sono gli stes. si di tante novelle del Boccaccio: quei borghesi edonisti i cui massimi proble– mi morali non Sl1pcravano (e non supe– rano) mai le ,·cttc dell'infedeltà coniuga– le. A lutto questo i due registi, Crispino e Lucignani, hanno dato la cornice natura– le (autentica) delle incantevoli zone di Pienza e San Gimignano dove anche la ri– dente dolcezza della natura sembra esclu– dere qualsiasi contrasto cruento (le tre :wvcnture sor;o tutte a lieto fine) e la «vis• comica di Ga~sman e Tognazzi con l'aggiunta deliri persistente bellezza della Lollobrigida. Le vicende si svolgono con scioltezza, ritmo serrato e sono abbastanza ricche di situazioni divertenti, in special modo l'l:ltima, quella della ridda di befTe in cui è immerso Bastiano da Sangallo, un pit– tore burlone impersonato da Gassman. Come risulta evidente da queste brevi note. « Le piace\·oli notti» è un film d'e– vasione, e precisamente un'opera che si inserisce nel filone de « Le voci bianche », « Una vergine PCI' il principe», « L'arma– ta Brancaleone• tutti film comici in co– stume cvidcntemenk non ispirati da im- 664 pdlenti esigenze etiche (anche se molti m.1li sociali che sono anche della nostra società, (Juali la retorica, il fanatismo, l'ipocrisia, ecc., vengono in esse impicto– samenlc messe a nudo), ma cli bellezza formale spesso esemplare. Ne « Le piace– voli notti• si notino, ad esempio, le stu– p<:ndc scene delle «maggiolate» e del ban– chetto rustico, redeli immagini della pa– ganeggiante concezione di vita del tempo. A questo punto parrebbe d'obbligo il solito sermone contro un tale tipo di film :wcnk pili o meno la stessa runzione del– la fiaba narrata ai bambini e cioè una funzione preminentemente di diletto. 11 rimprovero sarebbe però molto sem– plicistico perchè non terrebbe afTatto con– to delle esigenze fisiologiche che, impo– nendo anche momenti di rilassamento psi– chico, rendono insostituibile il cinema d'evasione. E oggi che questo genere ci– ncm.itografico dedica gran parte di sè al traculento (in qualche caso pur accctta– bik da un punlo di vista puramente for– male) western all'italiana che con le sue caterve di morti e di sevizie abitua a sot– tov3lut.1re il valore della persona, pos– siamo tranquillamente essere indulgenti verso le ormai tradizionali scurrilità dei nostri film comici in costume e accettare di buon grado opere potenzialmente sti– molanti l'autocritica e aventi tutti i re– quisiti per aflìnare la ,sensibilità estetica dello spettatore medio. E questo anche se ovviamente è auspi• cabile che il lato critico in tale genere di film sia sempre in posizione di vantaggio rispetto al lato porcaccione garante della commerciabilità del prodouo grazie ad un pubblico incline allo «scollacciato,. non per efTetto delle parolacce ben ... de– clamate da Gassman, ma per un'educa– zione sessuale repressiva e, in ultima nalisi, degradante.

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