Volontà - anno XIX- n.11 - novembre 1966

ANTOLOGIA Giuseppe Rensi: La musona dell'assu T UTTA LA STORIA procede per caso, per caso cieco, ossia per assurdi. L'illusione del razionalista è quella che, contemplando egli la storia, per così dire, in senso retrogrado, dal punto in cui egli si trova all'indietro, con– templando la storia già fatta, e scorgendovi dappertutto la concatenazione cau– sale che certo v'è, fantastica che proprio quella concatenazione causale vi fosse già prima, preesistesse potcnzi:llmcnte all'accadere effcllivo( come si può fanta– sticare che il blocco di marmo contenesse già predeterminata nelle sue linee ideali quella statua che l':fftista ricavò, e non qualunque altra); cosicchè l'acca– dere effettivo non potesse aver luogo che secondo quella concatenazione, cosic– chè la logica e la ragione lo obbligassero previamente a svolgersi soltanto se– condo quella; mentre qualunque altro svolgimento l'accadere avesse preso, a– vrebbe presentata la mede-;ima concatenazione causale. Così il razionalista di– mostra dottamente che per logica e ragione la storia doveva svolgersi appunto così come .s'è svolta; non avvc<lcndosi che per qualunque altro suo svolgimento che si fosse effettuato, appunto, perchè vi sarebbe sempre stata in esso la con– catenazione causale, sarebbe possibile la mcde~ima dimostrazione che esso cioè era quello che per logica e ragione doveva effettuarsi: il che prova che la lo– gica e la r~gione, poichè possono servire a stabilire la necessità d'ogni più di– verso svolgimento, non ne dominano nessuno, non ne comandano nessuno, non ci sono in nessuno. Quando lo Spcngler dice che « nessuno storico profondo e genuino va in traccia cli leggi causali»; quando nega risolutamente che la cau– salità trovi applicazione nella storia; egli non fa ;.tltro che enunciare in forma diversa il concelto ora messo in luce, per vero in modo meno soddisfacente e preciso di quello che è reso possibile dalla dottrina d'Ardigò con la sua con– giunzione di causa e caso. Così la storia, per chi la guarda con occhi chiari, ingenui, trasparenti e spregiudicati, è una serie di avvenimenti che non dovevano accadere, che non c'è nessuna ragione che accadessero, che urta la ragione siano accaduti; cioè di assurdi. E la prova più luminosa ce l'offre uno dei fatti pilt grandi, momen– tosi, predominanti che la storia dell'Occidente presenti. La risposta che, in una novella di A. France (Le Procureur de Judée, in: L'Etui de Nacre), Pibto, funzionario in ritiro, d:\ al vecchio amico incontra– to ai bagni di Baia, che lo interroga circa un taumaturgo di Galilea messo in croce chissà per quale delitto durante il suo governatorato in Palestina, la risposta: « Gesù, di Nazareth? Non mi ricordo», coglie e mette in luce con 637

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