Volontà - anno XIX- n.10 - ottobre 1966

dere e riprendermi il quaderno quando era necessario. Ciò che facevo, con trepida circospezione, era un'infrazione alla regola Quale era l'argomento di quei • lucidi versi senza logica•, se argomento si può dire che avessero? T1 pensiero dominante, il volto che vedevo nei miei pensieri erano quelli dell'amore. Credo che immaginassi persino che il mio angelo custode fosse una donna, una donna dal volto angelico, che accompa– gnava la mia solitudine interna. Naturalmente le poesie parlavano della luna o di un essere astratto, celestiale; ma la carica, la sostanza dei miei sentimenti erano di natura sensuale, ancorchè pura e portata ad un livello di allusività spi– rituale. La mia forza era soprattulto quella di mantenere quegli esercizi su un piano, appunto, di evasione. dal tono forse un po' stilnovistico, dove il carat– tere morboso s'era fatto spirito non so come. Quando il volto dell'amore si concretò in un volto terreno, umano, visibile di tanto in tanto, allora comin– ciai ad avvertire un senso di colpa, ad essere inquieto, a credere di essere in peccato (io ero già staio nominato •probando•• cioè vicino al noviziato; il sarto dell'istituto mi preparava un abito talare). E tuttavia continuai a scrivere - molto lentamente, come sempre - qualche componimento che destinavo ad un altro piccolo quaderno da mc costruito: dove la mi; scrittura era talmente minuscola che anche io stentavo a decifrarla quando non mi aiutava la me– moria. Il quaderno nascosto in dormitorio, cioè il primo, fu scoperto. Così fui chia– mato dal padre vicario, un vecchio uomo che incuteva rispetto. Mi fece inginoc– chiare vicino a sè, come per una confessione. Mi disse che quelle cose che avevo scritto erano state dettate certamente dal demonio; prova ne era il fatto che io le avevo nascoste piuttosto che farle conoscere ai superiori: avevo se– guito il suo consiglio. La sua voce pareva un tonfo, un'eco quasi lugubre. • Cosa sono questi versi incomprensibili dedicati alJa luna che ha un aspetto cosl seducente? Sappi che il demonio si nasconde proprio in queste seduzioni che sembrano venire dal cielo e invece ... Lui ti ha insuperbito, per farti dire cose che forse lu stesso non comprendi..•"· ... Credo fosse in assoluta buona fede. La mia rabbia contenuta non t.:ra ri– volta a lui, ma verso il direttore dell'istituto - un prete piccolo e rubizzo, pi– gnolo e farfugliante - che si cm impadronito del mio quaderno, che non rividi più. Da allora cominciò in me un periodo di propositi ribelli che sfociarono in un progetto di evasione vera e propria. Ebbi persino modo di parlare del mio progetto alla ragazza di cui mi ero invaghito: la nipote di una vecchia signora timorata di Dio che :weva ceduto devotamente un bel po' di terreno ai padri dell'ordine per costruire l'edificio dPI collegio. Dal cancello del giardino confinante col cortile dell'istitu1o ia ragazza, spesso, porgeva dei fiori, per ]a cappe11a inlerna, al •sacrista• di turno, che era uno di noi raga7.zi . Credo aves– se l'età mia: quindici anni. Non ricordo più bene il suo volto, che doveva essere bello. Sulla mia fuga dal collegio 110scritto, anni fa, tre poesie. La prima venne pubblicata nell'antologia della • Poesin italiana del dopoguerra.» curata da Quasimodo. Le altre due sono state pubblicate in un rivista. Una cli esse, for- 593

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