Volontà - anno XIX- n.10 - ottobre 1966

uova, al latte, nella Quaresima !,j riduceva trasparente come un'ostia, le saliva dcbole1.za alla testa, smaniava in furori religiosi e con lei tutta una schiera di pinzochero macilente, denutrite, consacravano a Dio la Joro miseria, si lascia• vano, un giorno dopo l'altro, morire d'inedia. Ma durante il periodo della Quaresima, che coincide spesso con i mesi di assoluta stasi per i lavori agricoli, i contadini morivano di fame non certo per devozione, raccoglievano dai muri paraterra drlle campagne dell'Etna le cime del vlterbi, s'illudevano così di calmare i crampi dello stomaco. Testimonianze amare della fame dei bracciaU nei tempi trascorsi sono frequenti in una lette– ratura di provincia ancora poco nota, il Diario, ad esempio, manoscriuo, di un Canonico linguaglossese, il pio Don Giuseppe Antonio Previtera, ne è pieno per gli anni che vanno dalla fine del Settecento sin quasi alla metà del secolo successivo (5). Memoria di drappi torchini, che in Chiesa, al centro della navata maggiore, o tra Ja navata maggiore e le minori dividessero omJ da femmine è ancora viva presso i nostri volghi; ad Adrano - Adrano come Roma - l'uso ne durò sino a un cinquantennio fa. Del resto il drappo resisteva nella sua integrità azzurra di cielo solo per qualche giorno, poi si iacerava in grappoli di stelle, gli oml irrequieti, i giovani esuberanti, lavoravano d'unghia e di coltello, Ja tela turchi– na si riduceva peggio di uno scolopasta, gli sguardi impudichi tornavano a tran– sitare da una parte all'altra, dal pulpito il quaresimalista aveva voglia ad in• fiammarsi di sacro sdegno contro gli allettamenti della carne, Tercium pecca– tum est luxuria, e tu incorri in peccato « si violasti virgini, si facbisti sacrilegiu, zoè cum monachi, si usasti masculu cum masçulu Cl fimmina cum fimmina, vcl cum fimmina sodomitice, si usasti cum bestii, si usasti cum ti midesimu. si usasti cum tua mugleri in tempore proibito•. E quale fosse il tempo proibito risulta da un altro Confessionale, in cui il Confessore chiede al penitente: « Hai cascato carnalimenti cum qualchi persuna? Fu di iornu di festa? Fu di Quatra– gesima? ». E poi: O{ Fu clericu? Fu lo figlozzu? Fu di Quatragcsima? » E ancora un terzo Confessionale: « Hai usatn carnalimenti cum qualchi persuna? Fu cum clerico? Fu prèviti? Havia ordini sacri? Fu di iornu di festa? Fu di Quadra• gesima? • (6). Perchl: se il peccato era veramente grave net giorni feriali più grave diven. lava nei giorni di festa, gravissimo durante il periodo della Quaresima. 2) IL MURO DI DON GIOVANNI IL SARACENO I giovani mancav~no nel passato, e in qualche posto forse ancora manca– no di un qualsiasi luogo di convegno. Se circoli, scuole, palestre, gite, spiagge, comizi, teatri, cinernn costituiscono luoghi e occasioni perchè i ragazzi possano incontrarsi, frequentMSi e conoscersi, sino a qualche decennio fa soltanto i la• \'Ori campestri, ma più ancora le funzioni sacre interne ed esterne, davanno ai (5) Cfr. Giornale dell'anno 1800 e seguenti secondo le ouervat.lonl falle In Llnguaglona da 1111 eurio!iO, in Archivio prh·ato di Antonino Prc\•itl·r.,, Linguaglossa. Il curioso è il Canonico Don G,u,.cppc Antonio. {6) crr. Reg&le, Coslllu'donl. etc., Op. cit. 581

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