Volontà - anno XIX- n.8-9 - agosto-settembre 1966

che Valitutti, a cui si. deve rammentare che la gerarchia, sia essa napoleonica o non napoleonica, non può mai produrre qualche cosa di buono, e non l'ha mai prodotto. Aldilà delle apparenze è certo che la gerarchia non è mai liberante, es• sa blocca il cittadino, dato che non può mai porre, a coronnmento della sua ope– ra, l'impegno di rendere l'uomo disponi– bile a!l'autogmern<, e quindi a forme di vita comunitaria fondate sulla so!~darietà. Si potrà anche ridere di queste cose, co– me molti fanno, ma non ne ride Fabi che, con pagine magistrali, ha illustrato, pro. prio in quest,) suo libro, l'csig-enza di concepire la scuola a misura dell'uomo. E' da accettare interamente quello che dice fabi, allargando il discorso a h11ta la scuola, concepita in senso unitario: ma che sia eliminata la contraddizione in cui il Fabi è caduto: il direttore per nomina. Non si può mai conciliare il diavolo con l'acqua santa, e tanto meno Io si può quando si vuol porre l'uomo sulla strada del progresso civile. MICHEU MASSARELLI GEOUGE WOODCOCU: L'anurcltia (V. E. Feltrinclli, Milano, 1966) George Woodcock vuole offrire ai lettori un quadro panoramico delle idee e dei movimenti che si richiamtmo all'anarchi– smo, inteso nel senso universa!;nente la– to, dai primm·di al 1939, anno della fine della rivoluzione sp::.euola. Lo fa con ogni scn1polo senza trascurare alcun partico– lare che possa servire ad illustrare il ve– ro significato d'un personaggio o d'un fat. to, con un interesse prepotente ed una simpatia che non nasconde. Non siamo da, 1 anti allo storico freddo e staccato, che annota avvenimenti e relazioni. G. \V. sen. te profondamcr,te la questione dell'anar– chismo, a cui guarda scevro da ogni p,-c– giudizio o menzogna più o meno polizie– sca, ma con occhio umano, anzi di amico, preoccupato di attìr:&erc solo e diretta• mente la verità eh'.! si cela d;€.tro la pro– teiforme apparenza di un così vasto fe. nomeno sociale. Ma non si limita a que– sto: egli esprime la su'1 opinione e il suo giudizio sull'anarchismo e lo fa su piani diversi: teorico-idcclogicc, pra!ico-tattico, storico. Ma prima di specificare è bene cono– scere la struttura dell'opera, la quale è di. stinta in due parti centrali (L'idea, Il Mo. ,,imenio), poste tra un prnlogo ed un e– pilogo. Nel primo l'A h la storia (direi etimologica e seman.tica) del_!.a parola <1 anarchia», del suo ccntenuto essenziale e dei significati pratici attribuitigli dagli stessi teorici dell'anarchismo. Nel capitolo dedicato all'idea, si occupa del sorgere, del!o :,vilupparsi e din:rsificarsi della stes. sa atlraverso !e interprc.tazioni ed applica– zioni tipiche dei m.:1ggiori ideologhi ed a– gitatori, da Stirner a Malatesta. Jn quello dedicato al movimento trnccia b. crona• ca delle « iniziati,•e internazionalistiche», dei movimcnli diciamo nazionali di mag– giore rilievo· (frar.ccse, italiano, spagno– lo e russo) e delle« tn•dizioni anarchche » nell'America Latina, r.ell'Europa Setten– trionale, in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. Nell'epilogo tira le s11e conclusioni. La monografia vuole essere completa sotto ogni aspetto, t.:nto nell'indicare af– finità teoriche e cli spirito con costruzio– ni utopiche di pcnsalor, d'o11:nìtempo (da Platone, a. Tommaso Moro, a Oscar Wil– de, a Jonathan Swirt). quanto nelle varie impostazioni (dal mulualismo prndonia– no all'anarcosindac;,lismo iberico), quan– to nei vari momenti della lolla (c!a!l'azio. ne diretta alla propvganda del fatto). Se– guono una bibliografi:,. notevolmente nutri- 541

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