Volontà - anno XIX- n.8-9 - agosto-settembre 1966

I vecchi nella società d'oggi Non si paila qui di •geron1ologia• se non per riconoscere a quc<,to 1>ar– ticolarc capitolo della medicina gene– rale il merito di aver collaborato scicn- 1ific~11ncn1c alla miglior conosccma dcll'org~ini~mo umano e di a\'cr con– tribuito a elevare prodigio:,amcntc l'e– tà m1.."dkl cli sopra\'Vi\'cn?a dell'uomo. Il probl.::ma OUO\'O di organi11.11i<; ne sociale Jcgli anziani, nasce di con– -.egucnz:.i. Però io pcr.-,o che questo problcm~, non po-,sa essere guardato e rbolto coi ,oli 11.,di,ionali conceLti dcll'a~<.,Ì– sl .::nza co:,l come generalmente !)i fa, in ceri,, ~t.!nso, in tutte le nazioni civi• li e con te sole varianti di quanti1à e di IT't.'todo legate ai fattori di prn– ~rt..·,,v l'. di meni economici. Ogpi o~mi na,ionc dcv.:: ammetter~ di ~m.. 'rl.! entro i propri confini due «Popoli• dhcrsi e coesistenti: il pri– mo è un «f)OPolo• considerato atti\'o che, \·i,cnclo una sua dinamica C\'Olu- 1iva di .. ..,,c-,rnmcnlo, ,,oJge a csaurir– ,i coi sc,~nn1a anni di età; il secondo l! un «popolo» considerato passivo che ri'itai;n~, in una maturità di espericn• za d'i,ula e che ,·olge (in lento dccli• 110) ~11 limi1c d:lla ,·ita. Su OJ.!ni cc..·nto milioni di elevata u– m:mit.1 i due popoli coesisteranno ben prc..,lu nclL, proporzione di venti mi– lioni <li --an,iani• in mcuo a ottanta milioni di gio,·ani•. S'1no ~,dunque gli anziani e i giova– ni c.h1;.•, in 1al;: rapporto numcricoJ cnnbirnno (.!nl ro i confini di ogni na– ziont: :1 clc\'ato livello di civiltà; ma sono anche due «popoli• che, coesi– stendo, hanno un problema comune di ,i1a co11eui,a da risohcrc da inci– d~n,c di e!>amc apparcn1emcnte di 'l'>n facile convcrgen1.::1, Ndlct concezione :l'i~istenzialc con– I mrycranca v'è uno ~1310 di fatto ac– qui•;ilo e ormai indi'iCtllibile che pre– \1..•dc l::.t nx~s'iitJ di prowiclenze nuo– "'' e ~recializiatc per curare i ,·ecchi ammalati e per assistere i vecchi in– v~1li<licd inutilizt.abili: i ~eronlocomi e le divisioni geriatriche ospitalicre as– ~d\'ono inhlli il loro compito di os– ',<:rva1i1Jnc, di prc,·cn,ionc e di cura elci vecchio e !l.crvono nnche a poten– ;,iarc .::a pcrfc,ion~lt':: l'opera delle fa– miglie e del medico con'iultore ne11e c:\.,c, I~ dove quc..,ta aso,i'itenza dome– c;tica '>i r~nda po'Sliibile in rapporto al le condizioni particol::iri di ogni sin– golo caso. I J)('ns!onali• pubblici o prh·ati e le case di riposo poswno essere con– siderati invece come completamento indispensabile eh~ trova una <iua pra- 1 ica ragion d'essere 1>crquegli anziani chf', non disponendo di un ambiente clomc-;tico favorevole, non tanto ab– hiano hisog:no di ct1re mediche, quan– to di raccoglim~nto sereno, adeguato al loro stato di dccadcn1:1 senile. Si purebbc dire con ciò, che il pn> hlcma ha trornto la giu<ita chi:n·e per arrivare alla !l.Ua graduale soluzione a11ra\'erso una migliore int~lligcnza ridia \·icenda umana e per opera di un.' piìi stretta collaborazione medi– r:-ae ::unministrativa. Ma basterà darci uno sguardo attor• no per avere sotto gli occhi le file n()le\'oli di anziani seduti e annoiati -.ugli ,gabelli e nelle panchine di ogni 529

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