Volontà - anno XIX- n.8-9 - agosto-settembre 1966
farte integrante di wm esistenza collettiva, l'110111ù sente co11tem– poranea111e11tela propria dignirà in se s/essv e 1iegli alrri e porla così 1:el suo cuore il prù1npio di ww moralità suverior..- alfa sua iwlivid11a– litlÌ. E questo principio non lo ricerca da fuori, gli è intimo, « i111111a. llf'llfe » (13). Questo pensiero dell'immanenza è slato espresso con piena coscienza al momento della Ri,·oluzione Francese. Ciò non significa natura]mcnte che tale idea sia nata impro,·– ,isamente. Per Proudhon, in certo senso, non c'è mai niente cli nuO\'O sotto la faccia del sole. l\!a è stato come il seme a lungo nascosto che, fìnalmentc, ha fatto uscire alla luce la pianta. Dopo n\'er esaminato i chic sistemi, Proudhon sceglie il secondo. E poichè Prou– dhon è sopraltutlo un moralista, la sna scelta è dovuta a motivi morali. Per lui, di conseguenza, il Cristianesimo è immorale perchè si basa sulla degradazione dell'uomo, che è solo polwre e fango e al quale il «soffio• viene da fuori, cioè da Dio. Il primo atlo del cristiano è un allo di umiltà e contrizione: "/I Cristianesimo, in base ai s11oi princìpi ed ti 111tta la s11a teolo• gia, è la co110(11ma dell'io umano, il disprezzo della persona, !ti viola• :.io11edella coscienza» (14). Perchè allora nasce un sistema tanto ,wgalivo, perchè e come nasce la rc'iiione? Proudhon, sempre prcoccupnto di rendere omaggio ai propri pochi fedeli amici e di ricordarli, si scrrn della leoria dell'amico Bergman, che espone nella ~ /11sticc •· Teo– ria, per altro. diffusa a qncl tempo, ripresa da Engcls e Marx e ormai classica per un certo filone di pensiero: la religione nasce dalla psrnra degli !1omini dinanzi alla natura inspiegabile e minacciosa. E una Yolta nata e consolidatosi il sistema della trascemfpnza ( basato su Dio, che crea. punisce e perdona), come accade che gli uomini lo abbandonino e passino al sistema dell'immanenza? « Ebbene.' vachè l'animo 11111a110, be11chè si dica rdigioso, 11011cre– de in realtà al suo prnprio arbirrio; perchè al fondo considera la pro– pria Gi11stizia più esatta e pii1 sicura della giustizia di Dio; perchè ,,spira a gol't..r11a,si da sola, per s1w propri, virtÌI: f}t'rchè ripugna a ng11i costiwzione di chiese e sua divorante ambizioni.! è l'ai•an:are con la s11a forza e lti s11a ai//0110111Ìa » (15). }.lngnifìche parole, che dimoslrano b. prùfonda k·dc di Prou<lhon nella rea!t!1, nelb forza del\C' cose. che erompe da ogni schema; nella libertà che tende a rompere ogni ca– tena che , iene imposta dall'esterno. La quest:one è dunque tra Chiesa e Hh·oluzione. Egli, che come ,edrcmo poi, non (13) Justicc, J. R., p. 323. (Ul Ju~ticc. I. R., p. 3';7. (15) Ju:.tice, I, R, p. 270, 489
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