Volontà - anno XIX- n.8-9 - agosto-settembre 1966
pure generali, comuni. In realtà non ne esistono per ciò che conccme le • regole • di condotta. Tali sono le cause generali che si sono opposlc e che continuano ad opporsi alla comprensione della nalura dell'anarchismo e dei suoi principi costn1tlh i. Coscienti dcUa clificoltà che rappresenta per noi questo compito. cercheremo, mal~raclo tutto. ncll'cspo– zisionc che seguirìt, di caratterinare gli elementi di base che formano la t:OnC<"t.ionc anar– chica. CAP. I L'ANARCHISMO E L'INDIVIDUO ASSOLUTO L'anarchismo è l'apoteosi ciel principio indi\ iclualista, sostenendo esso la completa lilx-razione delrindh iduo e rigettando tutte )(' forme cli potere. cli CO('rcizione,cli \ incoli esteriori alrincli\iduo. Esso non riconosce alcun obbligo, alcuna rcsponsabililù, a 1 cuna disciplina colldth·a. Tutte queste fonnulc - e molte altre consimili - chiariscono sufficienlementt• il ca– rattere individualista dell'anarchismo e la priorit,'t del principio indi,idualista sul prin– cipio collettho. Tulla\ia sarebbe errato considerare !"anarchismo come un indhid1mlismo assoluto, cioè sostenere che ranarchis:mo sacrifica la colletti\ il:\ a\l'indiYiduo L'individualismo assoluto(' una fede, una c.-oneczionefllosofìcn, un atleg~iamcnto per– sonale che poggia sul culto cli una prioritù dcli' • io • empirico. • lo •. io csisto unicn– cruncnte per me e tutto f'sistc unicamente p('r 111c.i\css11no pu(> comandnnni, ma io posso ordinare tutto c lutto comanchre. L'. io. (' la più pre7i0'>acrcatura della natura. un recipiente prezioso ed unico nel suo ({encrc-,che bisogna prolel!;gere dalla brutale int<>rfcrenza elci \icino e dPlla c;<;cietl,.L' •io• i.• un tutto che racchiude un oceano di aspirazioni e di possibilità; io non sono )"obbligato di nPssuno, io non dipendo da alcuno. Tutto C!ò che cerca di condizionnre il mio • io • tocca la mia libert.\. im1x-di~-c il mio pieno possesso delle cose e degli esseri. Limitarmi con un • do, ere • o con una • con– Yizione • è gi;'1 una schia, itù. L'esempio pili C'ciatantc di c111esto indi, idualis1uc ci è dalo dal 6'osofo Stirner. Seh– tmnllC'rrile,a giustamente che StinlC'r,nella sua opera •L'unico e la s11a provricfrÌ• (18•15), presenta il saggio più mnbizioso che sia stato mai scritto per respingNc ogni autorit:\. Per r. Unico• di Stimer. non esiste nè do,cre, nè mornle. MSÌ come f.!;li(' im– possibile accc·ttarc una n•riti1 - qualunque essa sia - giacchè- l'nc.-cettazionecostituirebbe 1mn limitazione. un ,incolo. Stinwr scri,e: • Dal mome,110 in cui 111 crederai ad ima 1•erirà, asserai di cred~– re in te. Dil'it111 già 11110scl1ù11•0, sei già wi ,wmo dei dogmi, da ere• tfe,:ze. Esiste· ;,oltai110 11na 1•eriuì: tu sei la più grmule 1·erità e dal'anti a te non c"è 11ic111.: L'idea del be-ne in<lhiduale t.• l'idea centrale d1e penetra tutta la filoso6a di Stirncr: • 'lo" è q11afrv)a di concreto e d'impo, tante, d"unico e d'inimita• /Jile. E' il suHmw r1! quale 111t10 deve so1to111etlersi ». Non c'l' nulla cli reale al cli fuori cl,..ll'indi,iduo, dei suoi bic;ogni,delle sue nc;pirazio• ni. della sua ,olont'a .·\I di fuori cli me• non c·t._. nulla clie po~sa limitare la mia ,olontà 473
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