Volontà - anno XIX- n.7 - luglio 1966

in quc~ta impostazione sessuale degli a➔ narchid delle lacune, degli errori, do– nà essere compito del\'anarchi-;mo gio– v;;,.ne e attu.il : quello di colmare queste la<une, instaurando un dialogo colle par– ti vive dd mondo moderno, e anche col scssualismo, che h:1 fatto un import:'ln!e studio ,kll.\ sessualità. 1\ila noi acccttin– ff:'J l'esaltazione della sessualità libera che fa il sessualismo e I.i ~u~ connessio– n~ ~esso.società, e rifiutiamo tutti gli ido. li, tutti i sislcmi, le leggi metafisiche e dogmatiche che irc,r1m 1 nc- il progrcs,;;r, Rispondendo a De Marchi, credo di ,wer risposto anche a Gionata. Dopo lo articolo « Autoritarismo e repressione ses– <:.ualc » (Volontà n. S-'66), dC\'O dire 'l Gionata che se egli riffcrma l'importanza della questione sessualc e della connessa libcr:.1,:ione, assocbta anche alla nega,:io– ne anarchica del governo. abbiamo della strada da percorrere insieme. Ma sono ;dtrcsì evidenti i punti che ci separano, <:oprattutto nel nostro atleggi.:lmcnto ri– spello a Reich e al scssualismo. Ripeto: stimo Rckh, ma non ne faccio la som– ma di tutte le cose, lo reputo nccesario per una clclk tante coordinate libertarie, quefla dell'amore per la liberazione ses– sual...-, e com,~ esempio importante di pen. s:"ltorc antiautoritario, anche ,se non nel senso specifico anarchico di anliautorita- 1 io antigo\"ernati\'O. Ma, oltre a quella di Rcich, io sento l"importanz.i dì altri ses– suologi, di altri p$icologi, e soprattutlo qudla dei gr:indi pensatori ed agitatori anan hici. A proposito della manc:i.ta ;1dcsionc di Rt:!k'h :ili ana1chismo. Gionata riporta un iPtt:!r..-:ssanie giudizio di Rekh sugli anar– chici, clw mos1ra come appunto questi non condi,•id;, un punto essenziale del– l 'ana1·chismo, ed è questa una grande la– cuna e incompletcna di Rcich: « gli anar- cilici (a11arco sindacalisti) si s/or;,Mono di raggi1111gercl'a11togoverno; ma essi evi• tarano di prendere conoscenza del gigan– tesco problema della incapacità wna,m per la libertà e rifi11tarono ogni g11ida dello sviluppo sociale ... Essi furono hz. capaci di mostmrc come le masse schia– ve f)Otevano imptirare e governare da se sres5i la loro \lita». lo dirci che più che gli an.irchici, i.: Rcich incapace di mostra, re come le mas,;e schiave possono impa– rrire a go\ 1 ernan.· d,1 sè la loro vita, pcr– chè gli anarchici prospc11ano una ri,•o– luzione senza capi e inlern1cdiari, mentre Rci<,h vuole appunto « frt g11ida allo svi– /uµpo sociale» che vede rifiu1ata dagli anarchici, la qur-.lc "guida" non è altro, come intende Rcich, che la dirigenza ri– voluzionaria, pcrchè gli anarchici non ri– liutano la guida nel senso di propangan– da delle idee libertarie, o di appello alla libcra,:ionc alle masse schiave e incoscien– ti, per mezzo di minoranze rivoluziona– rie. Givnata conclude, quasi .iss~nzientc, eh..: « per Reicl1 gli anarchici 11011 capiscono che l'uomo è a111orirario e che le masse schiave 11011 saranno mai capaci di auto– governo». Invece mi sembra che gli anar. chici sanno che l'uomo è attualmente au– toritario, e vogliono appunto che si Ji. bcri. ma essi non oserebbero mai affer– mare che « le masse schiave non saran– no m.ii capaci di autogoverno» perchè h.inno fiducia nel risveglio delle masse, ris,•eglio che s:.1rà operato da loro stessi. con l'esempio semmai dato da minoran– ze libertarie. Vedo che Giomita si pone questa vol– ta l'interrogativo: è lo Stato a generare la repressione sessuale, o questa a gene– rare lo Stato? Ed egli la risolve nel so– lito modo sessualista, e secondo me me– tafisico: « lo stato stato do,·e trova gli 110111inipronti a comandare opp11re a ub- 441

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