Volontà - anno XIX- n.6 - giugno 1966

P. J. Proudhon,testimone della società e della cultura del suo tempo<•> L A SCELTA di fare uno studio su Proudhon non è casuale. Se si decide di rispolverare un autore dimenticato, tranne che da pochi, ciò avviene per motivi ben precisi. Ritengo necessario esporre tali motivi, so– prattutto per un dovere di onestà. Nel ricostruire la personalità di un autore e di determinati fatti storici non si può mai raggiungere un'obiettività assoluta; si può ottenere invece una relativa obiettività se si espongono con chiarezza i propri «pregiudizi», ossia i propri punti di vista e la propria impostazione, af. finchè chi legge sappia in precedenza da quale angolo visuale si è guardalo e che cosa quindi si è tralasciato di vt:dere. Tale chiarificazione del proprio atteggiamento personale è particolarmente necessaria per Proudhon il quale, applicando in un modo tutto particolare il si– stema dialettico e rifiutandosi soprattutto a ogni sistema ideologico chiuso, può dare adito alle più varie interpretazioni. A volte isolando dal contesto e dal complesso delle opere determinali pensieri, equivoci solo se si guarda ad essi con faciloneria, si è falsato il suo pensiero e spesso ciò è avvenuto volutamente. Leggendo ;,1lcuni autori (ad es. Bakunin, Hcrzcn. i giornali anarchici, e da un punto di vista particolare Charles Augustin Sainte-Beuve) si nota che spesso viene citato il Proudhon come maestro. D'altra parte altri autori (ad es. Marx, Engels) lo denigrano quale confusionario, piccolo borghese. Ed è persino acca– duto che sulla scia di Sorci, grande ammiratore di Proudhon, movimenti di ispi– ra zione fascista abbiano trovato modo di rifarsi a lui. Questo studio nasce dal desiderio di fare luce su questa contrnddittoria in– terpretazione del pensiero e della personalità di Proudhon. E devo subito dire che, dopo attenta leLtura, ho potuto condividere, nrnlgra– do qualche divergenza da Proudhon, l'opinione clei primi, cioè la stima. Voglio ora rapidamente riassumere quelli che a mio parere sono i cardini del pensiero e dell'attualità di Proudhòn, affincJiè sia chiaro in partenza .il mio «pregiudizio», ed esporre quindi la metodologia adottata nell'esposizione. Un aspf!tlO fondamentale del sllo pensiero, la molla forse della sua opera, è l'interesse che manifesta per il mondo del lavoro, per cui egli è uno dei principa– li rappresentanti di quella nuova concezione del lavoro e dei diritti ad esso spct- ('") e il titolo ùella 1esi di laurea, con la quale la giovane autrice. Iabri'li.t RamCJPdino, s'è laureala, nel 1965, a pieni ,,oti presso l'Istituto Orientale di Napoli (Sezione Romanza - Francese). Alle vive congratulazioni per questa sua tesi. che lascia travedere una conoscenza di • prima mano• non solo dd Proudhon ma :rnchc <li allri autori che si occuparono della problcmalica sociale, uniamo !'ancor più viva sollecitazione pcrchè l'autrice ci di.i ancora, in concreto, altri scritti sulla stesso. problematica. Pubblichiamo, int:mto, la •Introduzione,. rrcmesso. alla delta •tesi~: nei numeri successivi pubblicheremo i resto.nti capitoli. 327

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