Volontà - anno XIX- n.6 - giugno 1966

Hzic~co • dell'Italia monarchica, e perciò nuovaml'ntc soggetti a sequestro. La vio– lenza del linguaggio non eia una caratte– ristica peculiare dell'Apos1ola10 soltanto, sebbene della maggior pane dei periodici radicali del periodo, che m genere sosti– tuivano al contenuto concreto e originale, il frasr11io retorico del e tromb.Jne •• per il qual1.: non e poteva» csis1c1·c rivoluzio. ne senza la invettiva parolaia, che a ,,oJt<' cadeva nella scurrilità. Fu proprio questo linguaggio poco prudente, se non provo– catorio, che causò in pratica la fine del periodico, decisa dagli e amici• mazzi– niani. Il nuO\'O sottotitolo che il pcriodjco si dava all'inizio della seconda annata, indi. ca che la redazione ,si er<t resa indipen– dente dall'Alleanza operaia mazziniana, accostandosi maggionnente all'Internazio– nale. E infatti, gli articoli pubblicati nei primi numeri del 1871 e le notizie sulla Comune, testimoniano che già da tempo L'Avostolato è entrato nell'orbita della A.I.L. e che aderisce alla te1:denza bakuni– nista (14). La decisa Posizione assunta dal periodico, nel corso della noia polemica sulla Comune e l'Internazionale, a favore del Bakunin e contro Giuseppe Mazzini - con il solito linguaggio irruento e ta. !ora realmente offensivo - testimonia in– fine il netto distacco di Natale Condorclli e del suo giornale dagli ambienti repub– blicani catanesi I quali, affiancati dalla stessa società operaia e I figli del lavoro• - fino a ieri internazionalista - rcagi\'a. no violentemente contro il • transfuga•, provocando perfino un impegno della • U- (14) Cfr. altrcsl i • rapporti inform:Hìvi "• in /\,S.C., Quesl., b. 43, fase. 119. Nel n. del 17 sctt. 1871 del giornale Liberté di Dm...:cllcs. L'A1,01J1oln10risulta citato come giornale che in– .sicmc n tanti altri • d promenono in Italia per l'lntcrna1.ionalc uno splendido avvenire• (in M. NETTLAU, op. cit., 241). nionc tipografi• di Catania • di non pili prestarsi alla pubblicMione di articoli, che in qualunque modo attaccano la re. putazione di cit1adini e sono di pubblico scandalo al paese• (15). E' chiaro che dalla polemica teorica si era rapidamente passati all'attacco perso– nale: fioccarono così le accuse e con esse le denuncie per diffamazione e le sfide a duello, tra il Condorcllì cd i suoi av,·ersa. ri, che temevano evidentemente un allar– gamento della frattura del partito mazzi– niano e un indebolimento, perciò, della solida posizione elettorale che il partito godeva a Catania (16). Sicchè, dopo a\'er resistito ancora per qualche settimana al. la •congiura• organizzata dai forti maz– ziniani catanesi, L'Apos1ola10 dovette ces– sare per sempre le pubblicazioni: il che aveva d'altra parte effetti benefici sull'isti– tuenda Sezione dcll'Tntcrnazionalc, che prO\'\'edcva subito ad annunnciare ufficiai. men1e la sua cssistcnza (17). LA DEMOCRAZIA Giornale sellimanale Catania, 11 maggio 1871,Numero program– ma; 28 maggio 1871 (a. I. n. I). secondo semestre 1872 (a. li) (18). La Democrazia non rappresenta una se– zione internazionalista regolarmente orga- (15) Non abbiamo rintracda:o il n. su cui venne pubblicato l'art. incriminato dai ma:ui– niani ca1anesi, che pubblicarono le loro prote– s1e su La Roma del Popolo del 3 agosto 1871. h•i allresl la deliberazione dell'Unione tipografi. (16) Cfr. i • rapporti inform,uhi • di Quesl. cii. e L'Apostolato n. di supplemento del 17 Ju. 1871. Catania ccggc\3 sistematicamente deputato il mazziniano av\'. Mar1ino SJX.-ctale. Fra i per– sonaggi più noti che il partito rnaniniano anno. vcrava localmente c'era altresl Gio,'lcchino Bisca• ri, assiduo corrispondente del Ma1.1.inL (17) Cfr i • rapporti infornrntivi • di Quest . cit. (UI). Stampato a Catania. Gerente rcsponsa• 349

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