Volontà - anno XIX- n.6 - giugno 1966

111erosadella società che soffre al cospetto dei pochi privilegiati». Egli fendeva cioè a confondere l'Internazionale con una democrazia so– ciaie, protesa verso un programma indefinito, verso l'avvenire ossia, l ome diceva, verso la (< sci ~n.za positiva ». Secondo il Generale perciò, l'internazionale respingeva certe massime «inaccettabili», come « la proprietà è un furto» e l' << eredità è un altro furto»; essa aveva a fo11damento l'ideale della fratellanza umana (che era contrario a que– s1e asprezze programmatiche «innaturali»), l'anticlericalismo e la m•versio11e ad ogni menzogna religiosa e, infine, l'istituzione di una n:ilizia cittadina e il governo amm.inistrativo della Comune. Ciò ba– stava perchè egli si proclamasse internazionalista, sostenendo che il socialismo fosse « il sole dell'avvenire »; e perchè - per conseguen– za - molti dei suoi seguaci si dichiarassero con lui e come lui inter– nazionalisti a socialisti; perchè i liberi pensatori italiani che concor– davano con codeste idee garibaldine si schierassero contro il Mazzini e pe:- la Comune, ed in gran numero andassero ad ingrossare i gruppi internazionalisti ed a fondarne di nuovi. E' quindi chiaro che il più delle volte codeste adesioni all'Inter– nadunale non erano determinate da un cosciente ripensamento delle esperienze e delle istanze individuali dei giovani che vi aderivano, al lume della rivoluzione comunarda e delle dottrine socialiste. Esse provenivano piur tosto da quel senso di vuoto che aveva pervaso la democrazia repubblicana all'indomani dell'Unità, da una istintiva ri– pugnanza verso le diseguaglianze sociali, da un senso dell'umano e del giusto che trascendeva il reale e che si proiettava nel sogno di una palingenesi sociale, identificabile con una società «socialista,,, i cui lir11itie le cui caratteristiche venivano veduti attraverso una colora– zione garibaldina. Proprio per quesLe caraLteristiche ideologiche dei gruppi siciliani, i fogli periodici da essi pubblicati - salvo qualche eccezione - non tirrivava110 in modo completo a/l'Internazionale e tanto 111enoal socia– Ìlsmo. E appunto per ciò, la rottura che si verifica tra gli internazio– ruLlisti dell'Isola, imrnediatamente dopo i moti del 1874, non ci appare come u11asvolta brusca nella storia dell'Internazionale in Sicilia, ma piulios10 come la naturale conseguenza di un processo di ricerca ideo– logica condotto su un pian~ particolare e non conforme nè a quello 5lt cui agivano la Commissione di Corrispondenza della Federazione 345

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