Volontà - anno XIX- n.5 - maggio 1966

Autoritarismoe repressionesessuale I NNANZITUTTO debbo ringraziare Demma per i suoi articoli su • Uma– nità Now, • e per quelli su « Volontà • e « l'Agita:.ione del Sud • pcrchè ha in co· munc con me il desiderio di vedere più discusso tra gli anarchici il problema scs· sunlc. Purtroppo non vediamo le cose allo stesso modo e questo ci dispiace non per noi ma per il scssualismo poichè l'unione fo la fona. Non gradiamo però l'acredine e gli epi. teti di cui Demm:t ci gratifica (• che Gio· nata è morbosamente infatuato di De Marchi; che è il s110 ingenuo portavoce; che Gionata è velleitario, ccc.). Dopo questa premessa dobbiamo chiari. re le nos1rc idee e spiegare cosa ci divide da Dcmma. Egli afferma (I) che Dc Marchi è auto– ritario e vede questo autoritarismo nelle parole che gli avrebbe detto in una con– \'ersazione avuta con lui. Credo di cono– scere Dc Marchi meglio di Dcmma e af– fermo che quanto dice Dcmma non è vero. Però siccome la mia affermazione può non essere vera, credo che non si debba rener conto anche della sua, ma che ci dobbiamo attenere solo agli scritti di Dc Marchi. Dcmma scrive (pag. 612) che De Marchi; « all'anarchismo accenna timidamente e non 11ellamis:ira di tm dtalogo vivo, co– me sarebbe coerente per la vicitumz.a di certe sue idee». Jn Volontà {giugno 1%5, p, 361), ripor– ta\'O le scguenli parole del libro di De (I) Volon1à, r.. Il - 1965, pagg. 611-612 304 Marchi • Repressione sessuale e oppres– sione sociale,. (pag_ 300): « E' 1m discor– so che riprende idealmellte quello delf'a· narcl1ismo, ma rinnovandolo totalmente 11eico11te11uti e nei metodi ... percl1è con la concezione sessualista delta storia e della società il pensiero libertario si emancipa dagli infantilismi ingenui e schematici di tm'epoca pre-psicologica ai quali, a,rche f)eggio del 11wrxis1110, è rimasto inchioda· to per oltre w1 secolo ed acquista uno stmmento teorico e critico di amviezza e pro/ondittl molto maggiori di quello marxi. sw·le11i11islae, quindi, la capacità di di. mostrare la fondamentale l'alidità della propria originaria e coerente posizione at1/iautori1aria, sia di spiegarsi i molivi dei /alli111enristorici altrui, e, ciò che pilÌ i111vorta,i propri•· Oc Marchi invita gli anarchici a capire pcrchè la ri\'oluzionc anarchica di Mach– no e quella spagnola siano fallite, e a capire pcrchè tutte le rivoluzioni giaco– bine o marxiste finiscono solo col cam– bio dei capi, mentre l'oppressione resta. De Marchi (il 2-5-1965) mi scrivc\•a: « /11 realtà, come questo mio ultimo libro ,li– chiara (e i miei precedenti arlicoli su "Volontà,. hanno lasciato inteudere da quattro anni iu qua) io ho sempre senfr to la più pro/onda simpatia per il pensie– ro anarchico e se degli aspetti sess11alisli di E. Armand non ho parlato iu e Sesso e Civiltà,. è solo perchè, allora, non li conoscevo. S0,10 pronto a scusarmene coi le/fori, ma l'accusa di « cospirare contro gli anarchici• insieme a tutti gli altri è per lo meno gratuita •· Il libro al quale Oc Marchi si riferisce

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