Volontà - anno XIX- n.4 - aprile 1966
lettura di qualche pagina per scoprire l'alta discendenza da cui veniva quest'ope– ra. Pasternak è S!ato il Pusckin di Stalin: paternamente censurato, sgridato dallo Zar, privalo di passaporto. Ma Siniavski è Gogol: il Gogol delle «Anime Morte sovietiche». Siniavski dipinge il male, è vero. Ma lo dipinge come sanno farlo i poeti; dibattendolo d'una tal nera collera eh~ ne sprizza tutto il latte della te– nerezza umana. 11pessimismo cli un poeta s'irraggi;:i d'avvenire. Se egli vi presen• ta la vita in negativa, è per obbligarvi a denunciare le vostre ombre, a invertire la lastra, a divenire cssed di luce. La Funzione, pertanto, non ha visto che la ne– gativa su cui erano iscritti i suoi errori. E allora, ess« si è denunziata e si è tr,ulita piì.1 di quanto non l'avesse mai fotto Siniavski: ha chiamato come testi– mone, contro questo giovane ribelle, la ragione borghe~c. il moralismo borghese. Sovletsky bourjouy. A questo richiamo tutti i Proudhomme (2) del regime han risposto. Ah! certo, i nemici dell'Unione Sovietica, non speravano tanto! Essi, non avrebbero mai osato credere che, nel paese della Rivoluzione, si fossero tro– vati tanti rif!~~si di sè stessi, tante coscien.tc traballanti per proclo.mnre che tut– to andava bene, che la ribellione non era che la testimonianza d'uno stato di spi1;10 deplorevole, che la contestazione crn sacrilega, e che questi poeti non era.. no che delle povere canaglie solo degne di essere rinchiuse. Non pochi di que– sti Proudhommo erano degli scrittori, lieti di giocare ai delatori, suprema voca– zione dei nostri cari confratelli: altri dei pedanti d.:licati, provanti a colpi cli punti e virgole che gli accusati non avevano alcun talento. Non mancava nien– te: né i richiami alla decenza, nè i trcm~lii patriottici, e neppure gli abituali argomenti rivoluzionari. Uno di essi m~rita veramente di essere citato perchè ha rimproverato a Siniavski di aver fatto pubblicare le proprie opere all'estero, sotto lo pseudonimo d'Abram Terz. Era come rimproverare Voltaire di aver fatto pubblicare i suoi libri in Olanda. perché mancava la libertà in Francia. Sfi– larono. così, sotto la bandiera di Lenin, i borghesi d'una inallesa Russlan way of Ufe pieni di buoni sentimenti e cli pensiero cossisfatto - la borghesia sì, •la classe che non vuol essere nominata .., come la chiama Roland Barthzs - poi– ché essa è in crfcl!i meno una classe che uno stato d'animo. Tuttmiia, era nalU,– ralc che a questo processo non mancasse il solito grottesco di scndzio, e questo fu l'ineffabile Vassiliev, autore sconosciuto ma benpensante, che oppose al pes– &imismo di Siniavski l'ottimismo della vera intellig?nza, «quella che scopre il cosmo~. Quello là era sì vcrametc nella giusta linea. Di Lenin? o! Degli Ho– m3is (3). li cosmo? Ebbene, i.,arliamone pure. Fra un anno fcsteggeret:: il cinquante• nario di Ottobre, vero? Con che cosa? Con degli astronauti sulla luna e elci poeti in carcere Se cosl s~u·à,un astro morto scoprirà un astro morto. Giacchè, ciò che importa, non è tanto che un eroe metta i piedi sulla luna, quanto che po1·ti nel (2) Monslcur Phroudhommc: borioso che sputa tondo. (3) Monslc\1r Homnls: pcnonagalo creato da Flaubert in Madame Dovary. Homais, fannacista di villaggio, 1icnc a giocare al filosofo e all'uomo cli progresso. E' dh•cmato il simbolo del semi– sapicmc e <kll'anticlericale piuttosto chiuso. 197
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