Volontà - anno XIX- n.4 - aprile 1966

nonna etica dinan,i alla pro\'a della vi- i suoi problemi, lo renderà più felice, o 1a visMlln: tanto che finisce per mettere finirà per nuocergli? Qui però, incspliea– in luce l'insuffident.a della morate indivi- bilrnente, il nostro autore cade nell'cqui– dualc e la neces:.ità di una morale so- voco dì considerare la scienza come un cialc che abbia le radici in questo mon- rauo coutro nattira. Come se l'uomo fos– do, e dalla quale non può andar disgìun- se qualche cosa di •staccato• dalla na– ta la ~iusti,ia, la prudenza ... e forse altro tura, come se la mente umana non fosse ancora. Una fra le più gravi di queste anch'essa 11at11ra, e Ja scienza, che ne è complicazioni ~ costituita dalla malcvolen. il prodotto, non fosse PJuturale! Nulla vi za che assume In \'CSte della morale con- può essere di • innalurale ,., cd è assur– venzionale per manifestarsi a danno al- do \•edere un contrasto dove non esiste t.-ui. in lutti i modi possibili, che vanno altro che conlinuità. E' sempre la natu– dal na,ismo all'educazione autoritaria, al- ra (o l'Essere) che opera, che trasforma, la guerra. Per liberare l'uomo dalla male- che aggiunge. E, dal nostro punto di vista, volcnnt, il nostro filosolo giudica neces- può anche commettere errori gravissimi, sario - median1c l'educazione ~d corag- come la fabbricazione della bomba alo– gio e la sicurezza sociale - liberarlo dal- mica. o un'eruzione vulcanica. Ma può la paura, che mantiene fa perpetua lolla anche porvi 1imcdio con maggiore intcl• fra gli uni e gli altri, per la soprawiven- ligcm.a., o con un atto di volontà volto za. Sarà questo il rimedio radicale? Ne al bene, creatore di armonia fra gli uo– siamo in dubbio, pur ammeltendo che mini, capace di appagare I desideri, di dif– Ja liberazione dalla paura, possa in mo!- fondere gioia e benessere. ti casi, eliminare o diminuire la violenza A questo punto ci sembra opportuno, e la crudeltà. Ma che non basti ci sem- per concludere, citare un'asserzione del bra dimostrato dai mahraltamcnti ai fan- saggio scgucntc • Il coraggio della /iber– ciulli, dai quali nessuno ha nulla da te- tà • (A. S. Neili) che, in un certo senso. mere. Del resto, poco ollrc, lo s1esso B. conferma quanto è stato detto prima: Russcll affenna che anche l'invidia e la • lo scovo della vita è la felicità. li male insoddisfazione - e 1~ frustra:rioni quo- della vita è t1llto ciò che limita o distrug– tidiane possiamo aggiungere - hanno la ge la felicità. E la felicità significa sem- loro parte nella malcvolen,.a. 1,re bontà• (pag. 37). La scienza aiuterà l'uomo -a dsolvere EMILIARl!NSI L'a~tension1smo elettorale degli anarchici non implica unicamente un co:icctto contrar;o a quello della rappresentanza che l'anarchismo ripudia in principio, imp:1ca anche, e soprattutto, un'assoluta sfiducia nello Stato; e questa sfiducia che è nella massa dei lavoratori diffidenza istintiva, è n~gli anarchici :-isultato dell'esperienza storica dello Stato e della sua fun;,ione risolta,;i in ogni paese in un'interessata ed esclusiva tutela dei privilegi dc-Ile e.lassi dominanti. E l'aMensionismo anarchico ha conseguen– ze meno superficiali dell'incrLia indifferente onde lo maledicono gli arrivisti ckl socialismo :,;e,ientifico. Perchè denuda nello Stato la menzogna costitu- 1!onale per cui si gabba ai çonzi, come rappresentante di tutta la nazione, nduccndolo nei suoi termini caratteristici essenziali di rappresentante, pt'OCuratore e gendarme delle classi dominanti. 254

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