Volontà - anno XIX- n.4 - aprile 1966

C.: - Dal mio paese mi giunge un giornale mandato da un mio compagno. Più volte gli ho detto che non mi piace più, ma lui continua sempre a mandar• melo; a volte gli dò così una scorsa, per poter scrivere a questo buon compa– gno, che è veramente entusiasta, che l'ho letto, per farlo contento. A.: - Dici le bugie aUora? C.: - Certo, però dentro di me non sono contento di avcdo letto. A.: - Anch'io ricevo un mucchio di pubbli(,;azioni anarchiche, e le sfoglio solo talvolta e quasi sempre non ci trovo niente di interessante. Però capita anche che contengano a1·tìcoli improvvisamente illuminanti, che colgano nel segno. stranamente vivi. Per questo resto ancora sentimentalmente attaccato all'anar– chismo (non all'anarchia), come un figlio che nelle tiritere del padre ritrova qualche volta la parola ancora vera. Ma piuttosto: tu che mestiere fai. che cosa fai, ti S(.!rvc l'anMchismo dove la\·ori? C.: - lo di mestiere faccio il fabbro e sento che veramente ho bi~ogno di una società anarchica; ma certamente oggi è impossibile sognarla come la sogno io, come la sognano tutti i compagni e la veduno nella loro immaginriziom~, por– tatrice di lotte, di benessere e di emancip:nione sociale. A.: - Sono d'accordo con te. Ma quello che mi dispi:lcc è che in questa tua ri– volta tu usi :mcorn cert::i tcrmtnologia che è vecchia. Va bene, i! difetlo di Lullo il nostro movimento è quello di soznare questiJ civiltà fu~ura. Non dobbiamo sognarla, dobbiamo co::lruirla giorno per giorno. Finchè la sogneremo non ver– r~. mai. C.: - Come facciamo a costruirla dal momento che i nostri maestri scacciano le nuove leve? A.: - Bisogna scacciare i maestri! C.: - Buona questn ! Lasciamo libero accesso ai giovani che vogliono dare un nuovo impulso alla lotta per fai· sorgere' come un bagliore di luce ques1L ideali; per noi che ne abbiamo tanto bisogno. D.: - Io penso che dare colpa al movimento anarchico per tali mancanze, crear– ne un bersaglio, sia comodo e conforievole; ma ci si illude che colpendo que- sto si possa aprire una nuova strada. ~ Non bisogna illudersi. Non vorrei che esistessero maestri in senso callivo, ma la nostra condizione non cambierebbe. Perchè se nel movimento anarchi• co ci fosse realmente una necessità di fare, si farebbe malgrado i maestri, mal• grado tulli quei difetti che lamentiamo all'interno del nostro movimento. Il male è che questa volontà di fare non c'è. Ma il fatto che non ci sia non ci deve indurre al pessimismo; non c'è oggi, può darsi che domani ve1-rà. Ma verrà o non verrà, questo non cambia il mio modo di vedere. 221

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