Volontà - anno XIX- n.4 - aprile 1966

Allora scelgo un metro di lotta che è di fianco, non è mai quello diretto; cioè io, lavorando in una certa ;:iòenda, mi interesso del pacifismo; un altro che Ja– vora in un'al~ra azienda si interessa di anticomunismo, ecc. E così sopravvi– "iamo. D.: - Prima si è parlato di siluazioni nuove che :si de1crminano nel mondo, co– me per esempio a Cuba, nel Congo, ecc. Di sentenziare sugli é.ltteggiamenti, o di fare il proccs,;;o al modo come si ,;ono comportati i nostri compagni, non mi scnlo, pcrchè evidentemente loro hanno vissuto un'esperienza. Forse si sono la– :,;ciati sopraffare dalla passionalità, da certe violenze piì1 che dal!a logica; da p1ssionc nelle reazioni contro situazioni di emergenza e violenza che si sono cn:at'..' in questi luoghi. Mi riferisco specialmt'ntc a Cuba. Teoricamente, poichè ~irimo fuori dalla zona calda, come anarchici dovremmo essere solidali con tutti i movimenti che insorgono contro una determinata oppressione sociale. Nel ca– so di Cuba g!i anarchici avrebbero dovuto essere solidali con l'insurrezione po– polare che ha scacciato, eliminato da Cuba l'egemonia capitalistica degli Stati Uniti. aturalmente come anarchici, figli di questa rivoluzione popolare, avrebbern dovuto rivendicare per il popolo una maggiore autonomia. C.: - A me non sembra che ci sia proprio un'agonia del nostro movimento, o che c~so sia così nel caos. Se si potesse dar vit2. a un giornale di un mordente audace, chiamare a noi, lanciare un appello a quei giovani che vogliono colla– borare; unirli a noi, e questa unione trasformarla in lotta continua, sia con la penna, sia attraverso le azioni; mi sembra che sarebbe una buona cosa. Mi sembra che Milano dovrebbe aver bisogno cli un giornale. Ridar vita, ritentare, rilanciare un,1 nosrra pubblicazione. A.: -· Il giornale Milano ce l',iveva già non è servito as~olutamente a niente. C.: - Non è si.:rvito a niente perchè non era sentito perchè i collaboratori non avevano partl'cipa!o a questo giornale; forse per i giovani era inopportuno, non era adeguato ai tempi di oggi. Ci voleva una voce diversa, un tono differente, e occorreva far partecipare quelle correnti che veramente sentivano la necessità della lotta e della trasformazione della società. Per esempio io credo che a Mi– lano non manchino delle nostre penne che non vogliono collaborare a pubblica– zioni di altre citta. I nostri giornali perdono di tiratura, di abbonamenti, anno P"'" :-i.nno:si vede auravcrso il bilancio, si vede attraverso i nomi che sono sem– pre gli stessi. Gli uomini che hanno una certa età, 50 o 60 anni, abituati a sen– tin.: questa retorica queste dcvocazioni diremo così di lotta, questa cantilena dw li ha assopiti per anni e anni, senza questo biberon la sera non potrebbero addormentarsi. A.: - C'è chi si addormenta con l'avemaria, chi ha bisogno del viva l'anarchia; ma è sempre un inutile atto cli fede. 220

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