Volontà - anno XIX- n.4 - aprile 1966

preoccupazione fondamentale di non compromettere la propria purezza ideolo– gica; così la ricostruzione è stata un'occasione perduta. Chi non fa niente .n1Jn rischia di sbagliare: si impalca alla finestra, guarda, giudica, critic..t, ~ccctcr.-:1: ]lèrò uno si chiede: se tu ci fossi dentro, invece di stare lì a guardare, e ci met– :essi il tuo zampino: va bene, sbaglieresti, però per· lo meno si partirebbe dal propos,to che la tua po~izione è una posizion~ di buona fede: se sbaglie!"ai pa– ocnza, ::ivrai shaglbto. Ma non è un errore più. grosso quello di non po.nccipa- Difo.tti ,,,._soluzione finale è che ora siamo fuori da tutto; oggi, l'anarchi– -;mo, .::ome movimento tradiziom1lc, può fare qualsiasi cosa, pcrchè non SllCCt:· dc niente, non dà fastidio a nes~uno, nessuno ci legge; è una specie di conventi– c.ola senza comunicRzione con l'esterno, nè con quello che si può chiamare il grande settore di influenz;i (il movimento operaio in genere), nè con i movi. menti di piccola levatura cli cui /'lta!ia tutl:, rnmma!o pullula: movimenti di si• nistra, dissidenti, vaghi, eh~ però esistono. D.: -· At!ualmc-nte il movimento anarchicn non l· l'espressione di una delermi– nat:1 realtà, è una sopravvi\·enza del passato: sono dei vecchi compagni che pro– vengono d:1 un'altra epoca, in cui l'anarchismo era veramente il prodotto della vitJ. Ci hanno portato attraverso tutte le bufere, in quo2sta nuova oasi che stiamo attraversando; ci lrnnno portato l'eco di quelle prospettive, di q1.1cllcrivendica• zioni sociali, che furono di un altro tempo, cli una situazione diversa, in cui le questioni sociali erano veramente in primo piano. Oggi 1~on lo sono più, sono accantonate, dimenticate, come diceva B; i temi dominanti se-no i temi indicali e imposti dalle centrali di potere e d;i_igruppi legati a queste centrali. L'anarchismo non può essere una conventicola, o un movimento lilosc,– fico, o una nuova religione; l'::marchismo per sua natur.t deve essere l'espre'>sio• ne di un determinato contrasto sociale e verrà aHa luce qué'lndo la pol1tica ctei b:0cchi cadrà in secondo piano e riaffioreranno nei loro veri termini le questlc– m sociali; in termini 11uovi, chè nel frattempo la società si sarà trasformata. La qucsti0nc sociale deve tornare a galla, a meno che non ci sia la sorte malaugura• ta di precipitare in altre c;:itastrofi. A.: - Prima mi hai interrotto quando stavo criticandoti, dove dicevi: aspettia– mo che si crei un nuovo terreno, una nuova situazione, nella quale tornerà ad essere possibile ... D.: - Saranno degli uomini nuovi che daranno voce alla nuova ribellione, al nuovo movimento. A.: -· Allora dobbiamo aspettare che cambi la situazione, che un nuovo tcr• reno si,1 presente, pcrchè noi possiamo agire, occupandoci del problema socia– le. Ma chi cre3 questa nuova situazione? Noi no di certo, tanto è vero che hai det– to: l'anarchismo sarà (che è un verbo futuro) una forza, quando ci ~arà questa nuova situazior:t.::. Che però non deriverà dall'anarchismo p1·esen1c, da quello che 215

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