Volontà - anno XIX- n.4 - aprile 1966
a contrapporre un'altra linea attenla e coerente; pokhè - guardate bene - tutto sommato noi facciamo tanti rimproveri ai partiti ma i partiti sono molto coerenti, molto più di noi. Oppure racciamo delle grandi analisi, ma non riu– sciamo mai a contrapporre una visione altrettanto globale del cammino della società, nella quale siamo anche noi. Abbiamo degli sprazzi, riusciamo a far vedere certi atteggiamenli, che polrernmo assumer~ in determinati momenti, ma sono momenti; rr:cnlre la vita continua ininterrottamente, non ci sono salti di continuità, tutto prosegue. A.: - Qu':'llo che volevo dire a proposito di D., che mi ha veramente impressio– nalo, è che ci occorre un nuovo lerreno, perchè se il terreno sarà diverso ... D.: - La situazione att..1ale è dominata, appunto, dai problemi di potere e dai temi che ne derivano. B.: - E quando gli altri la creano, µ~rchè ci sputiamo sopra? Noi siamo di (ronte a situazioni nuove; prendiamo degli esempi, alcuni veramente grandi, come la Cina. La Cina è una delle più grosse es.plosioni di fervore popolare e noi ci abbiamo sputato sopra; Cuba è stat"'. un'altra esplosione popolare con– fro il feudalesimo capitalista, contro ... A.: - ... tutto il sistema reale o ideale su cui si basa l'America. B.: - Appuntv dove tul!o crolla, noi ci sputiamo sopr:i. Sull'Africa, ad esempio. L'Africa ha un'infinita serie cli problemi. GU imperialisti si sono preoccupali di !'are i loro interessi e non h:mno mosso un dito per creare le condizioni d1 una loro sostituzione: quindi la situazione di inciviltà l':~tuale dei vari paesi del– l'Africa liberata risale e ric~1dc sulle spali~ di colore che sono stati i coloniali– sti, i padroni di prima. Evidentemente li hanno tenuti in uno stato semi-sel\'ag– gio, di analfabetismo a livello quasi massimo; perciò il giorno che se ne sono andati non potevario pretendere- una condotta civile da coloro che avevano de– libèratam(!nle ;enuto in tali condizioni; allora si hanno tulti questi scompensi, che sono compren~::ibìli. Però noi che cosa facciamo? Qual'è il nos1ro atteggiamento di fronte a que– sti problemi? Niente. Non voglio star qui a citare i piccoli esempi, voglio dire soltanto che noi cc ne siamo disinteressali pcrchè non ~ono problemi unive!·sa– li; sono problemi spiccioli. problemetti. So :rnch'io, si spezzettano in una miria– de di piccole reszioni, di piccoli antagonismi: di cui l'annrchismo non s'interessa perchè si atteggia ~ qualche cosa di u!liversalc, di grande e di grandioso. E an• che di puro; questa parola a mc sta sullo stomaco: con la storia della purezza nessuno si vuol sporcare le mani a lavorare. Così alla fine restiamo completa– mente al cli fuori; eppure dove si trova la mélssima parte di fluidità sociali se non in qu-:::sticimblcnti? L'Asia e l'Africa sono il centro, l'epicentro dei movimen– ti; il Suclameriea ~nchc. Diceva giustamente A. che una volta abbiamo chiesto a un comp:igno sudameric,mo, che vive in una zona ricca di (ermenli: cosa suc– cede, raccontaci! Arriva lo sciopero del 1902! 213
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