Volontà - anno XIX- n.4 - aprile 1966

dronato; quindi non si può parlare di sindacalismo come anima di un movi– mento operaio o di un movimento soci:1lc. «Nel campo generale del pensiero attuale, quali sono le influenze dcll'anar~ chismo?». Di influenze dell'anarchismo sul pensiero attuale non ne esistono; ma è il pensiero attuale che ha delle manifestazioni che possiamo chiamare a– narchiche, anche se chi le pronuncia non sempre dà loro questo termine, o non è sempre cosciente di questa espressione. Questo avviene pcrchè come l'anar– chismo è connaturato con la questione sociale, la lotta di classe, i contrasti del– la società, così è connaturato con il pensiero. La mente, di fronte a questa do– manda, va spontaneamente al famoso detto «anarchico è il pensiero e verso l'a– narchia va la storia», che oggi farebbe lm pò sorridere. Ma io non sorrido perchè il pensiero è realmente am1rchico, non sempre rn~lle ~ue manifestazioni, nelle sue affermazioni, ma nella sua natura. }~tanto bisogno. cosiderare il pensiero non una cosa comune; non tutti i libri che si scrivono sono prodotti del pensiero; non tutte le opere, anche quelle riverite dalla cultura, sono opere di pensiero. 11 pensiero è una coso. molto rara e quando appare dà fastidio a tutte le auto– rità costitHite e a tutti i credi accettati. li pensiero è una cosa del quale fareb– bero molto a meno i dominatori e il mondo <lell'inerLia (l'inerzia mentale di chi segue i dominatori), perchè il pensiero comincia dove finisce la credulità. In qualsiasi ramo della ricerca, dell'attività mentale, quando un uomo arriva a porsi un quesito nuovo, o a guardare un oggetto o un problema qualsiasi in una nuova maniera; questo è un modo anarchico, in quanto è libero dal passa– to. Il vero pensiero, per vivere, per espandersi deve liberarsi dal passato, sco– prire cose nuo\'e; qualsiasi cosa nuov:'.l che si scopra, se non distrugge quello che si conosce in precedenza, lo rinnova, gli cambia completamente la fisiono– mia: ecco perchè il pensiero è cmarchico, ecco perchè il pensiero è una cosa rara e non comune e quando si manifesta è anarchico. Durante b guerra e nell'immediato dopoguerra c'è stata un'eclisse del pen– siero, c'è stato un i□tontimento della cultura. Ma attualmente c'è un risveglio; e dove si verifica questo risveglio? Abbiamo espre,!;sioni ed affermazioni anar– chiche, naturalmenle da prendere con cautela, pcrchè non hanno una forza, non incidono in modo diretto sugli o.vvenimeli e sul corso della storia; potranno forse avere un'influenza in avvenire, quando la coscienza avrà avuto modo di assimilare questi pensieri, queste nuove correnti di cultura. Comunque sono esempi luminosi. Io non sono uomo cli cultura. però l'impegno, le mie fissazioni, la mia passione politica mi portano a contatto con molte cose, ad esempio con William Reich, con la sua esperienza, le sue opere postume, la sua vita. Questo scienziato, venendo dalla scuola <li Fret1d, ha tratto le conseguenze logiche dalla scienza del suo doposcuola e ba detto: se la morale è quella che crea l'infelicità, le nevrosi e le malattie, ebbene noi scienziati dobbiamo lavo– rare per cambiare la società. Nella sua epoca c'è stata la rivoluzione russa ed egli ha dedicato la sua opera a questa nuova corrente rivoluzionaria. Poi quando ha vistò che essa non permetteva di realizzare le sue previsioni scientifiche, indi– spensabili per un risanamento della società e degli uomini, ha abbandonato il comunismo, facendo esperienze altrettanto negative nelle democrazie. Ciò lo 205

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