Volontà - anno XIX- n.2 - febbraio 1966

Ma chiunque conosca la mia persona. lit:!., la storia della mia vita e l'evolu- 7ione del mio p:msiero come si espri– me nei miei scritti sa bene quanto sia ridicola la pretesa di O~mma. Benchè abbia avuto diverse occasioni per far– lo (anche imbattendomi in manifesta– zioni d'entusiasmo irrifbssivo e fretto• b:o com'era quello iniziale di Dcmma) non ho rr.ai :.'IS"unloattc@gi:-menti d'.J– Co!schio iniziati\'C di leader. Quanto al mio JX."nsii.:ro, b mia ultima opera st r!1iudc COfl qucc::tc 9arolc testuali: «E', il nostro, un discorso eh: ripren– de idealmente quello dcll'anarchi.;;mo, ma rinnovandolo nei contenuti e nei metodi. Ciò non m.:mcherà di suscitare sarcasmi nella «cultura qualificata» cli sinis.tra che ritiene di aver S:!ppcllito per sempre 1\rn::irchismo sotto i tratlil• ti del «socialismo scientifico». Mil i vi-– talisti autentici non si lasceranno di certo intimidire da quei sarcasmi. .. an– che perchè con la concezione sessuali– sta della storia e della società il pensie– ro libertario si emancipa dagli infanti– fo:mi ingenui e schematici di un'epoca pre-psicologica .. cd acquista uno stru– m'!nto teorico e critico di ampieu .. a e profondità molto maggiori di quello man:ista-lcninista e, quindi, la capaci– tà sia di dimostrare la fondamcntali:– v:,!.i<.'.ità della proprb originaria e coe– rente posizione anti-autoritaria, sia di spiegarsi i mo1ivi dei fallimenti storici altrui, e - ciò che più iml)Orta - dei propri•. Certo, non ho difficoltà a confessare c-he la tragica disgregazione ciel movi– mento anarchico scguitn all'abbandono di ogni competizione politica e ogni so– lida struttura organi1.zativa, ha pilt vol– te suscitato in mc dubbi angosciosi sul– la validità di quella rinuncia. Del resto, questi dubbi, queste penoso;:perplessi• tà, questo bisogno di rimettere tutto in discu,;;sione non l'ho sentito wlo io, ma I~ sinistra nel suo complesso e il mo– vimento anarchico in particolare, come dimostra l'inchiesta di Volontà (solo Demma s'!mbra sicurissimo della giu– ste7..7..a delle sue scelte e delle sue tesi). Prima che la psicologia offrisse i suoi ausili, comunque, la degenerazionz di tutti i movimenti politici mi ;weva con... vinto della impossibilità di evitare una selezione a roYescio dei ri,•oluzionari. Ora, invece, mi sembra che proprio i nuovi crit~ri di selezione interna e di propaganda esterna che la natura stes– sa delle concezioni scssualislc e gJi strumenti della psicologia reichiana propongono alla nostra rirlessione, con– sentano cli prefigurar::: un socialismo libertario socialmente e politicamente impegnato che sappia evitare i rischi della degenerazione interna cd esterna. Del resto, di fronte all'importan2a sem– pre più schiacciante dei grandi mezzi di propaganda di massa (radio, cinema, televisione ecc.), credo sia dovere di o– gni rivoluzionario scrio domandarsi se una ulteriore astensione delle forze li– bertarie da ogni sforL.o per penetrare in quei grandi centri di manipolazione psichica e per utilizzarli a fini liberal~ ri non costituisce un atto di ,·era follia. Questi, con buona pace di O:!rnrna e delle sue interpretazioni demagogiche, sono i problemi che io mi prospctlo quando parlo della necessità di •con– quistare i centri del poLere psicologi– co•, anzichè continuare a concentrare esclusivamente gli attacchi contro il po– tere economico o politico. fnfine, sempre sul piano politico, vor- 117

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