Volontà - anno XVIII - n.12 - dicembre 1965

PACEBENE ALCAPITANO DIVENTUR A L PRINCIPIO di settembre, il segretario dell'ONU riconobbe che le divergenze _ tra [11diae Pakistan sono "vive profonde e pericolose• e si limitò alla solita 1mter11aleai belligeranti alfa maniera papista, senza far sapere e senza insistere sut fatto che i maggiori fornitori d'anni furono gli Americani e per tutti e due i ~lli– -;cranti. lii diritto si sostie!le che bisogna vrevenire chi ha l'intenzione di sparare e, logicamenre, anche e principalmente chi fa sparare. Sempre in dl,ritto, se lo scoppio è già avvenuto, la pena non è tma vendetta ma una medicina per il gangster. E se 1:. pena ,wn si applica, si riveda allora la Carta dell'ONU; se no, l'ONU resta sol– ra11tocarta fabbricata con stracci e rifiuti. Cli Americani vendel'tero armi at Pakistan a condizione di usarle contro i Cinesi crei.inulo di fare, così, una via e due servizi: vendettero e, nello stesso tempo, arma• rono contro i loro nemici. Però arrivarono a metà strada perchè i Pakistani li man• darono a quel servizio: s'accordarono co11la Cina elle, a sua volta, li incoraggiò contro l'lndi,?. e rimasi!, come il dio di Aristotele, « il primo motore immobile•· Difatti il dio d1 Aristotele può essere amato ma non ama ed è modeflo per la Cina; muove tutto ma non è provvidenza, come la Cina che lascia i Vietcong alla mercè dell'aviazione americrma; è eçsa Cina uw, tigre di carta, e intanto fa tremare il mondo con una vistfJla scarica, questa volta sull'esempio di MttssoUni. Se la storia inseg,m 1m po', 11n secondo Mussolini non deve più far paura; deve invece essere tenuto d'occhio chi la pistola tiene carica, chi ,,endc le armi. E gli Ame– rica•1i - guarda un po' - ve11do11-9 anche il riso nel sud Vietnam: sono riusciti con la loro babelic11 presenza nel l'ietnam a mettere il paese in condizioni di mancare del vrodotto nazionale. Altre 11olte è la nat11ra cl1e ci si mette; l'Tta1ia vanta,,a il pri111atodello zolfo e, nei testi di geografia, la lineetta era la pitl lunga al nome fta. lia, fino a quando f11rono scoverle tante miniere in America da farci perdere quel primato. Fa' capire adesso c11e, molte volte, più che il valore può la fort11na. Orbene, come si può Sperare la pace dall'America se essa arma, e chi sa quanti mtrcanti ya01kees sospirano di poter vendere armi alla Cirla, come ai bei tempi! Chi è così pazzo da credere nella colomba americana, se 11eg1iStat'i Uniti .~i comprano dai ,,nivali lr armi da /11oco come si comprano i fiammiferi, senza porto d'armi?! Se !'India è arretrata fino alla fame, gli Americani sono arretrati fino alla menfalitJ dei pirati. 1 T.'Amerira me la raftigttro nella scena alta quate, tanti anni fa, fui presente srendendo le scalr di una stazione ferroviaria: un garzone che saliva si rivolse a un vescivendolo che lo aspettava fermo; mostrando un certo orgasmo, il garzone disse: - Un uomo è strito investito dal treno! - Al clze il pescivendolo, w1 poco seccato, si affrettò ad esigere la già nota risposta: - Ma il ,treno è partito?! - 11 garzone fece di si col capo lenlmnente e varie volte, ·fissando di contintto il padrone. Cosi, quel tale della uovella si vide rifiutati gli a11g11ri di pace fatti al capitano di 'Ventura. ln rutti i continenti si s,,olge un mercimonio continuo di armi: un aereo Constel– lation falsamente immatricolato al Ghana, di proprietà dell'americano Lucien Pickett, sequestrato ad Amsterdam e proveniente carico (l'armi - va' a capire tm po' - dalla 676

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