Volontà - anno XVIII - n.12 - dicembre 1965

immensa, ad un titolo nobiliare, ad una posizione elevata nella corte dello Zar, alla stima degli amici ed all'affetto dei suoi cari, che ha rinunziato a tutto per andare peregrinando allravcrsb il mondo a predicare la sua verità - quella che egli credeva fermamente che fosse l'unica ,,erità ..1.pportatrice di felicità per gli uomini - r.in uomo che ha sofferto dieci anni di prigione zarista e di lavori forzati in Siberia, e che è stato eternamente ramingo di paese in paese sul ca– vallo del proprio ideale, un uomo di così gigantesca statura non può essere in alcun modo nemmeno scalfito dalle frasi di Bacchelli, il quale crede di potere, con poche pagine sporcate di nero, distruggere. col ridicolo e con la falsità, tutta una vita di lotte e di sncrifici. Bisogna aggiungere che il libro in questione è scritto con una certa abilità di stile e di tecnica che forse -:onscntono, qualche volt.a, di ottenere lo scopo denigratorio, se è qr..1estoche Bacchelli si è proposto. Che cosa ha voluto scrivere Bncchelli: un libro storico o un libro polemico? Se fosse un libro storico, dovrebbe possedere, quanto meno, la qualità di pro– spettare i fatti il più obicttivamcnt~ possibile. Se è un libro polemico, non è stato scritto certamente in nome ctella verità. Comunque, sia esso un libro o romanzo storico, oppure un libro polemico o altra cosa, il signor Bacchelli ha cbmmcsso, scrivendolo, una cattiva azione che dovrà attribuire agli anni della sua giovinezzn. E gli ar..1guroche questa sia l'ultima. Diffonde te e fate leggere volontà 726 LUIGI BAKUNIN

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