Volontà - anno XVIII - n.12 - dicembre 1965
vecchieua. è dare a costui un precetto sempre sottoposto a deUe condizioni empi– mornlc pratico e giusto, ma che, per la rìche, essendo in rapporto con il sentimen• sua necessità soggettiva, non può conside- to di piacere e dispiacere, e perciò non può rarsi una legge della ragione •oggettiva e costituirsi come legge morale. E togliendo universalmente valida» per ogni essere ra- ogni materia dalla legge, non resta che la zionale. La necessità della legge morale pura «forma.,. di una legislazione univer• presuppone ...-semplicemente sè stessa». Se, sale. on potendosi concepire come leggi invece, si dice a qualcuno che egli non dc- universali i princìpi pratici soggettivi, non ve mai fare delle false promesse, ìndìpen- rcst:i. c-hc ammetter.:: che essi sono le leggi dentemente dai fini che questi può conse- pratiche soltanto in virtù della loro pura guii-e mediante detta regola, ...-praticamen- fonn.i, la quale li rende atti alla lcgisla- te giusta•, essa diventa «una legge, perchè zione universale. Per Kant, anche l'uomo è un imperativo categorico,.. meno civile, senza bisogno di istruzione, Le leggi pratiche, pertanto, non si rife. può distinguere la forma che rende la sua riscono che alla volontà, indipendentemen• massima adatta alla legislazione universa– le da «ciò che vien effettuato mediante )a le, e anche quale .sia la forma inadeguata causalità di essa•, e, se si astrae dalla cau• a tale scopo. La legge morale quindi non salità che partecipa del mondo sensibile, può consistere in nessun «imperativo ipo. si possono avere queste leggi nella loro tetico• in quanto questo dipende sempre purezza e nel loro carattere imperativo e da una materia, ma è un «imperativo cate. categorico. J principi pratici che suppon,- godco• obbediente unicamente alla «for. gono un oggetto desiderato non possono ma• del «dovere per il dovere-". dare leggi pratiche. perchè sono empiri- La «volontà buona• è pertanto l'unico ci in quanto fondati sul piacere sempre ed incondizionato valore dell'uomo, rispet- soggettivamente avvertito. Per Kant ...-tutti to al quale tutte le altre sue qualità o ca- i principi materiali» si possono ricondurre pacilà non sono che puri strumenti e sem- all'unico principio universale dello ...-amor plici mezzi: i «doni della fortuna possono proprio, ossia della propria felicità», la dare sicurezza, ma anche presunzione e quale, pur essendo l'aspirazione sentimcn- arroganza se manca la direttiva della bu0- lale di tutti gli esseri razionali finiti, non n:t volontà!». può avere la pretesa di costituire la legge Ancora: la legge morale si trova e si im- morale non essendo un principio universa,. pone in ogni coscienza, anche negli uer le, ma un principio empirico e soggettivo mini piì1 incolti, come una bussola inte- privo di quella necessità oggettiva dei prin- riorc che li rende capaci di distinguere il clpi a priori, senza cui nessuna legge mo- bene dal male, quello conforme da quello ralc sarebbe possibile e concepibile. Infat- non conforme al dovere, in modo che"' scn• ti, se l'uomo in quanto essere razionale za bisogno à'essere scienziati o filosofi, si non può concepire le sue massime che co- sappia in qual modo soltanto si possa di.– me ,.Jcggi pratiche universali», esso le può ventare onesti e buoni cd anche saggi e concepire solo come ...-princìpi» determinan virtuosi•. ti la sua volontà, ..non secondo la materia, E Kant stesso sintetizza la sua concezio– ma semplicemente secondo la forma». Q. ne morale nelle tre formule dello impera. ra, se la materia del principio morale, che rativo categorico: •Agisci in modo che tu è l'oggetto della volontà, diventa il moti• possa volere che la massima della tua a– vo determinante di questa, tale motivo è zione divenga universale,. in cui si mette 717
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