Volontà - anno XVIII - n.12 - dicembre 1965
servili ad essa si scorgeva il proa:resso e la felicità dei popoli. Lo <;Javismo ora in– ,·ecc indirizzalo al dccen1ramcn10 della coscienza dello sla,•o per favorire il sor– gere, a favore della genie d'ogni paese, d'un senso di fratellanza, senso il cui ac– quisto esigeva la caduta d'ogni velleità nazionalistica. Da una parte, il tedesco con tulle le sue innegabili virtù e le sue indiscutibili manchevolezze: dall'altra, il russo, da riguardare come punto di par– tenza per lo svuotamento di tutto quan– to si opponeva al sentimento intimo di fmtcllanza universale in cima alla quale opposizione era in primo luogo da collo– carsi la nazione con tullo ciò ch'essa im– plica. Ora, se il marxismo prel•1deva ad un colpo morale contro il germanesimo, ciò nondimeno non aveva perduto il seme di un eaemonismo, d'una coartazione della coscienza individuale per far sì che la tesi del proletario greggio, avvalendosi dell'antitesi borghese, potesse ~ar luogo alla sintesi del comunista o socialista che sia, li pensiero hegeliano serviva mirabil– mente ad una tale bisogn.i, per cui si addiveniva a quello hegelismo di sinistra, d~ nmmirarsi sotto certi aspetti, specie per quanto riguarda i miglioramenti e– conomici ai lavoratori, ma che rimane s..:rnpre in sè estraneo al sentimento di fratellanza a cui mirava lo slavismo. E' cosl che si pervenne a quanto il marxi smo pcnnctteva di pervenire: all'ugua glianza determinata dalla stessa dignità del lavoro che veniva compiuto, malgra– do la differt!nte qualità di esso, il eh ouò essere definito col termine di «com pagno•, menlre nello slavismo, anarchi– co e veramente religioso aconfessionale, la dcfinizio1,e terminologica è notoria• mente di «fratello•. Ecco perchè non ci ~tanchiamo mai dal far notare che il po- 712 stulato religioso della morale anarchica è la «rcligion'! natu:·alc• nella Clli orbi:.'.\ può essere fatlo er.tn ;c anch ... 11 «rnisli– cismo cristiano,. Stabilire una differenza tra «compa– gno• e «fratello• non è un'impresa ecce<.· sivamente difficile dopo qu~l poco che abbiamo dello: il ..c-omi:ngno• si aggira maggiormente su 1crrcno dell'oggetto: infatti, dal soggetto all'ogg;t:tto o, con linguaggio sociologico ciel lavoratore (non importa se intellc11ur11-!o manuale) al la\·oro da lui prodotto c'è una disCC'– sa, mentre dall'oggeuo al <.oggello esiste un'ascensione. Chi potrebbe quindi met– tere in dubbio che il soggetto è. in ogni caso. da collocarsi sapra un ;>iede di maggiore «dignità• che non !'oggetto? Misticamente è 1>ossibile riguard:tre tutto ciò in funzione d'esteriorità e d'interio– rità, e, da questo lato, chi potrebbe con– testare che l'anarchia è da collocarsi in un ordine d'idee spiritualmente superio-– rc al comunismo? Chccchè si dica in con– trario, l'anarchico dalle larghe vedute è in partenza un aristocratico dello spirito, mentre il comunista o socialista (q:.ii non vale la distinzione contingente che oggi si fa), per quanto egli abbia sempre una finalità anarchica, ritiene che si possa pervenire all'an.archfa, mcdianAe istituti sempre più democratici, che, per quan– to ognora più vantaggiosi nei rispetti del lavoratore, vanno spesso soggetti e com– pro!llessi, ad acco di temporanei, nei qua– li interviene, sia pure per forza di cose, la mancanza di buone fede, per non dir peggio. Non occorre qui citare dei casi a conforto del nostro asserto, anche per• chè politicamente ne abbiamo sott'occhio uno ch'è sufficiente a giustificarlo. Non occorre poi ribadire quel che abbiamo fatto rilevare in altri scritti: le democra– zie, quanto più si allontanano dal sog– getto e s'ingolfano nell'oggetto, corrom-
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