Volontà - anno XVIII - n.12 - dicembre 1965

Un centenario PIERRE JOSEPH PROUDHON S lAMO ancora in tempo, prima che l'ultimo foglietto del calcn– d"-rio 1965 cad~, per pal'larè (la com– mcmor:tzione del centenario della sua morte non essendo naturalmcnle che un'occasione) di Pierre-Joseph Prou– dhon. Egli nacque nel 1809 a Besançon (che gli consacra quest'anno un'interessante esposi,-:ione di documenti originali), u– na cittadina che faceva allora circa 20.000 abitanti, ma già sede di arcive– scovato e di una accademia di studi, una cilladina, antica capitale della Franca Contea diventata capoluogo del clipartimcnto del Dours, che ha dato i natali ~mche a Charles Fourier cd a Vietar Hugo. Fin da piccolo aiutò il padre, prima bottaio, poi birraio, infine boscaiuolo– contadino. All'età di dodici anni, 011ic– ne una borsa di studio per il liceo di Besançon, dove si reca in zoccoli e ~~n– za libri distinguendosi però ugualmcn– le per la sua intelligenza cd il suo a– more per lo studio. Disgraziatamente, la difficile e sempre peggiore situazione economica della famiglia lo obbliga ad abbnnclonare gli studi proprio alla soglia <]egli esami di maturità, non css,;ndo in grado di pagare la tassa d'esame. E' così che Proudhon diventa, dopo un apprendistato a Neuchàtel (Svi1.zera) nel 1827, tipografo presso la ditta Gau- 1icr di Bcsançon, un lavoro attraverso il quale è contento di poter aiutare la fomiglia, quando la disoccupazione non lo obblign 2ll'inat1ività e spesso alla fomc. Pur lavorando, trova il tempo di continuare a studiare, cd è in questi 706 .inni che impara l'ebraico ed approfon– disce le sue conoscenze teologiche. Nel 1836, si associa ad altri due col– leghi nell'acquisto di una tipografia, ma l'a.ffa1·cnon fa che vivacchiare fino ,d 1842 e finisce con un fallimento. Nel frattempo, approlì1tando di un periodo di malattia, Proudhon scrive e pubbli– ca il suo "(Essai sur la grammaire gé– nérale •· Nel 1838 (ha 29 ~nni) supera con sue– tesso gli esami cli molurità ed ottiene <lall'Accademia di Bcsançon una pcn– sion:: triennale sul Fondo Suard, crea– to dc11la vedova di un professore per l'incoraggiamento di un giovane stu– <.iiosomeritevole. L'anno seguente partecipa ad un con– c:orso indetto della stessa Accademia rii Besançon con un Discorso che con- 1iene in germe le ~uc teorie sulla pro– prietà. Sviluppando in ~cguito le sue conce– z1oni, pubblica il suo « Qu'csl-ce que la propriélé,. ( 1840), « Lcltrc à Blanqui • ( 1841) e, nel 1842, « Averllsscment aux propriétaires » che gli procurerà un pro– cesso dinanzi alla corte d'Assise di Bc– ~ançon per « r.ttacco alla proprietà e di– sturbo della pace pubblica•, processo che si concluderà però con un'assoluzio– ne. Ar.che l'Accademia si spm•enta e minaccia Proudhon di ritirargli la pen– sione, che del resto sta finendo. N~l 1843, Proudhon, liquidato il suo affare a Bcsançon, si Ir:1sferisce a Lione dove, se lavora in un commercio ed in .<:eguito nuovamente alle dipendenze <lclla ditta Gautier, continua a scrive-

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