Volontà - anno XVIII - n.12 - dicembre 1965

8 I contatti i colloqui e i souintcsi con gli adulti sono stati, naturalmente, molto pili interessanti di quelli coi giovani; anche se dalle parole di alcuni adulti traspari,a una pi~to:;a impreparazione politica: il nazismo rigettato, il marxismo non appreso, la gue,·ra rido1 t.'.l a una serie di ricordi personali, senza un giud.i7jo di merito (i campi di concentramento, però, ricordati, e respinti con stupore). A me davan particolarmente rabbia le espressioni di esagerata ammi– razione per l'lralia, «il più bel paese del mondo», che diversi abitanti del vii· laggio si affrettavano a ~ciorinarmi Slli muso e a ripetere con monotonia - cre– dendo cli formi piacere ~ ogni volta che mi incontravano: «L'ò vista tutta - wundcrba1\ schocn; schocn; schoen wunc\erbar! - da Taranlo a Trento, Bari Napoli Rom:1 Siena Perugia Pisa Rimini Bologna Venezia, eccetera eccetera; gi· ravo con la guida e appena potevo andavo a vedere i monumenti, le chiese, le biblioteche ...•. •Però c'era la guerra, non è vero? Dunque lei ha fatto anche qualcosa d'ahro in Italia, dal '43 al '45; non si è trallato di un giro turistico, da esserne ancora tanto entusiasta!•. Ma nulla da [are; il ragionamento che, oltre il loro piacere pcrscnalc di forsi una cultura artistica tra un mono e l'altro, bclligerando, esista una ~econda verità (gente ammazzata o paesi distrutti) è troppo sollile per molti tedeschi, anche cullureggianti, anche democratici. Non tutti fortunatamente: la giovine interprete del campo, cui raccontavamo queste impressioni, cnpiva e me e capiva i francesi altrettanto scocciati; e stava male per i suoi compatrioti. Le lamentele più frequenti raccolte fra gli abitanti del villaggio - alcWJi prima di parlare si accertavano che l'interlocutore non fosse comunista - pos– sono rissumersi nelle seguenti: - si lavora si la,•ora, ma ali~ fine non riusciamo a metter via niente; che gusto c'è a faticare in questo modo? (critica piccolo-borghese a~eoltata un paio di volte, souintesa mol1e altre); - stanno meglio i soci delle cooperative di tipo I, di noi che apparteniamo a quella di tipo IJI (19); noi che abbiéuno mCS$Otulto in comune, se lavoriamo oltre l'orario normale, non guadagniamo quasi niente in più (siamo pagati a tariffa, poi va tutto al fondo comune, agli investimenti ...), quindi non conviene; quelli invece, se faticane per loro conto, m;igari dalle sci alle undici di sera, lo fanno sul proprio e quello che vendono al mercato libero, fuori ammasso, l)èricolo sono s1a1i. sinora, 300.000 giaJ>puncsi :unmaiiati in qu.alchc h-condo dal non pericolo bi:mco), del drago ;;:inL~C,dell'orda mon,ola o delle formiche di Mao .. lksta - dO\'Unque - con l'uso della politiLa intema1.ionalc per ananla8i1Jre un gruppo o un <cto, per fregare la maggio– r.mia! (19) Nelle cooperah,e agri1.:olc di lipo I, ~ono in comune ~oltauto la roltur:1 e l'usufrut10 daJ. J'arath·o. In qudl..: di tipo !Il, tu1ta la iena (bo,chi comrresi). tutto 11 be!>Liamc, gli anreu.i, l macchinari, i 1r:111ori, gli edifici, i m.1gavmi. luno è la\'<.-rato o u1ilin;110 collc11i,·nmen1c; ed il pc11.c110 ,Il tcrr:t lav;i:110 all'imprc:,a lnm1h;m,: è limitato, come ìl be~ti;;111ce gli animali da cortil..:. Le cooperati\'..: di tipo due. una fo11na di gc:,tionc intermedia, !>Ollo pn:ticamcntc scomparse. I con– tingenti di .imm.a,so sono fìs!>:lti per tulle le forme di cooperati\'e, 1110. è cvidl·ntc - per &li appar. tcncmi ai tipi infe1ior1 - il maggior mh:rc:.,c e la 111:1.~or libertà tl.i produrre e vendere di più. 699

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