Volontà - anno XVIII - n.12 - dicembre 1965

tale? che ra1.2a di libertà godevano a casa loro? (12) Ma le parole con loro non valevano: stavano muti in me220 ai discorsi, ora affettuosi, ora scocciati di tre– dici compagni, immobili come !.latuc da sembrar quasi deficienti; ed alla fine ripetevano esattamente quello che a,·evano detto in principio: nein ncin nein, wirklich kocnnen wir nicht (altro che il niet di Molotov!). Un tentativo di mettere a contallo i tedeschi occidentali del nostro campo con le gerarchie politiche (a livello più alto del villaggio e della FDJ) è consi• stilo in un invito da parte del ~cgrctario del SED di Oschersleben - secondo espresse direttive del partito - ad andare a trovarlo una sera per far quattro chiacchiere sulle due Gcrmanie ( 12bis) e i problemi comuni. Tentativo felice– mente sventato dal responsabile del Servizio Civile, per due motivi: giustificato timore che i nostri due non sapessero comportarsi urbanamente con un loro diretto a.vvcrsario; inopportunità di dare maggior peso ai rapporti intergerma– nici, che già ci avevan fallo perdere tempo ed energie; il nostro essendo un campo inteso a promuovere la comprensione fra paesi socialisti e paesi capita– listi, non fra tedeschi soltanto. Sicchè quella sera, sulla macchina del partito venula a prenderci a Wulfer– stedt, invece elci tcdesch\ ocriclcntali, montarono l'inglese con esperienza india– na, io, l'assistente sociale svizzero e, per contentino, una francese d'Alsazia, L'a• bitazione del segretario era modesta: ingresso con un'intera parete a libri (solo alcuni di politica), soggiorno 1·iccodi stampe cinesi (in cui normalmente doveva dormire uno dei due bambini), forse altre due stanze. La signora, maestra a Wulfcrstedt, simpatica e grossa come il marito; i panini ben confezionati e squisiti, il gin ottimo, la birra migliore di quella del villaggio. Abbiamo spiegato ragioni e vita del Servizio Civile a loro attenti, ma stupiti del nostro candore non-violento, e fondamentalmente increduli della bontà del mc1<X10{opinione diffusissima anche nel mondo libero). Il funzionario ha risposto alle nostre do– mande sulla DDR - politica interna cd estera, partito e popolo, piani e pro- (12) Non è accaduto molto di peggio in quDlchc campo organizzato dalla branca tedesco-occi– dentale, ligia al gov;rno ;,nchc quando noo c'è n'è b1so1:tno?Si sono portali i W>lontari (solo in mi– nor:un:a callolici, gli altri protestanti. atei, mus~ulmani penino) all'or::torio, per far&li passar bene una ,lomcnica pomeriggio rima~1a ,uota: ed in tempo d'ele.r.ioni mandati a sentire un di– scor~o d'Adcnaucr: sotto una 1cnda da cir~o immensa, di,·i~ in scumparti n-lt0-ngolari a mezzo di s1anghe di legno ad alte-.r.zad'anca. Ogni gruppo - secondo il ruolo auribuit<>i!i dagli organizzatori, a giusta distarua dall'oralore - in piedi in TI\t'UO31 suo scomparto (e guai uscirne!), eome bestie al mercato (economia soc!ale di mercato): cd alla fine do,·er risentire il democratico, pacifista, inno 11a1ionale della GermaniJ. di Bonn: ~utschland ucbcr A.llcs! 12 bis) E' difficile far .:.ipire ai tedeschi - 1 quali a partire da Jlei:;cl credono ln Gcnnania css~ re il centro della terra - che i loro problcrni, riu11ifiea1Jone o speu;c.ttamcnto compresi, interessano p,oco il mondo chilc. A questo proposito ho anti tentato di spiegare ai due caparbi ttdeschi occidentali che l'apporlo della Gcnnama tllo s,1luppo della ci\'ilt/1 risale al tempo in cui eua era di\'isa in tanti statercl:i (nel settecento e nella mcl/I dcll'ottocento), mentre dall'unifìca1Jone b praticamente ce~sato. Qualcosa di si1mlc, del reMo, può dir,;i per l'Italia: grandc:r.za dei comuni e del rinascimen- 10, decadenza dal 1860 in poi. 695

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