Volontà - anno XVIII - n.12 - dicembre 1965
sarebbe come chiamare il governo italiano governo di Trastevere; o se per dis• grazia Milano ne avesse uno, chiamarlo governo di L:unbratc. Va infine notato, sul piano della satira politica, che la sigla DDR viene letta, in Germania Occi– dentale, dcr dumme Rest (lo stupido resto, cioè gli stupidi che sono rimasti da quella parte, coi comunisti); mentre i tedeschi occidentali sono definiti die Mercedesdcutschen, come dire i pacchiani possessori di una macchina di gros• sa cilindrata. La divagazione nel campo della nomenclatura politica spero abbia servito ad introdurre il lettore nella complessità della situazione; ma d'ora innanzi userò prevalentemente i due termini di più facile accezione: Germania Orien– tale e Germania Occidentale; scusandomi per aver impiegato nel tilolo la de– nominazione ufficiale di Repubblica Democratica Tedesca: ma l'ho fatto espres– samente, per abituare gli anarchici alla precisione anche in sede giuridica; dal1a quale solitamente aborronQ. 2 Il campo di lavoro internazionale era stato concordato [ra l'organizza– zione ufficiale giovanile della Germania Orientale, la Libera Gioventù Te,. desca (Freie Deutsche Jugend, sigla FDJ), e la segreteria europea del Servizio Civile Internazionale (SCI). Sugli scopi di questo ente - realizzazione di pro– getti di effettivo interesse sociale, cooperazione fra individui di diverse nazio– nalità, idee, religioni, pos.izioni politiche, a fini di pace e comprensione interna– zionale - ho già detto a lungo nelle mie precedenti relazioni. I volontari del SCI erano una quindicina (inglesi, francesi, tedeschi occidentali, svizzeri, una americani, un belga, un italiano); i tedeschi orientali otto; i giovani dagli altri paesi socialisti una dozzin,:\. (russi, polacchi, cecoslovacchi, ungheresi, bulgari, jugoslavi). Complessivamente trentacinque persone, di cui nove donne. Il campo internazionale (1-21 agosto) era l'ultimo di una serie di campi na– zionali, organizzati soltanto dalla FDJ e cominciati in giugno; tutti siti .nella stessa localilà: Wulfersledt, un villaggio di duemila abitanti, ad ovest di Mag– deburgo, non lontano dal confine con ]'altra Germania. Un paese molto ampio per la sua popolazione, strade larghe, piazze grandi, selciate, con i rigagnoli in luogo delle fogne e il puzzo caratteristico; una chiesa protestante (4), case (4) Venti persone alla funzione domenicale cui siamo anàati a curiosare; sette all:\ messa catto– lica llmbul:mte del sabato pomeriggio. Nei primi anni .-te! dopoguerra pastori protestanti e preti cattolici avevanQ cominciato a sr:ippare anche loro, dalla G"nnania Orientale; ma la maggior parte è stata rimandat:i in sede dalle rlspcttive autorità: non per riinsegnare il martirio (che 110nc'è) al basso clero. ma per mimtcnere nella DDR una rete capillare di informatori fidati. Un pastore di un3 cittadina vicino n Cottbus, venuto a Wulrcrstcdt un sabato m.ittlna per incon– trare un amico del Servizio Civile. continuò per tutto lo week end a far tanto lo spiritoso, a sfot– tere in sordina, a sussun-are commenti di natura politico-sociale - spe~so lnglusli e più spesso fuori luogo, nel nostro cnmf)O - che quando chiese il iuned\ mattin:i di partecipare al lavoro, la direzione FOJ glielo negò: ed a nessuno venne in mente di p{'rorarne l'ammissione. Con i religiosi di parte {'attolic.'Ll'incontro è stato pili gusloso; in um"Icertosa del seicento, ra• pidamcnte visitata durantr un'escursione. All'arrivo del nostro gmppo, vociante in lingue slave e guidato da tre indigeni con tanto di distintivo del partito, il volto della suora gua1dfana si mutò lievemente. 11 sacerdote, chiamato perchè ci facesse da cicerone, mandò una suorina a dirci che 686
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