Volontà - anno XVIII - n.12 - dicembre 1965

nelle mani dei clericali, e noi possiamo ogni giorno constatare che chi abbia la velleità di occupare gli alti gradini della scala sociale deve rassegnarsi a pas– sare sotto le forche caudine del clericalcsirno, o, per lo meno, a mantenersi in attitudine di prudente riserbo, - è significativo che, fin d'allora, allo sguardo acuto del Bcrtini non fosse sfuggito il fallo che «lulti sanno, e meglio di tutti lo sa la chiesa che a produrre e a conservare la fede, non tanto valgono i mezzi diretti della dimostrazione e dell'insegnamento, quanto gli indiretti, quali sono i vantaggi temporali, i privilegi politici e sociali concessi a chi si mostri buon cattolico, le pene temporali, l'abbiezionc e il disprezzo riservati ai miscredenti ... ». Nè si potrebbe spiegare in altro modo come m~li uomini appartenenti ai partiti di sinistra, che pur costituiscono una notevole forza nella vita della nazione, siano così prodighi di ossequio, di omaggi, di consensi, di cordialità nei riguardi della chiesa; nè diversamente si potrebbe comprendere lo scopo di tante sor– prendenti «conversioni» di persone che, ad un tratto, sentono il bisogno di in– serirsi, come già accadeva nel ventennio trascorso - quando improvvisamente qualcuno dichiarava di essersi accorto che ... Mussolini era un grande uomo, o che il fascismo, tutto sommato, aveva procurato non pochi benefici all'Italia - per avere la possibilità di partecipare al «banchetto» da cui altrimenti sarebbero inesorabilmente esclusi! Ma tornando indietro nel tempo possiamo riscontrare il precedente fenome– no già fin dai primi secoli dell'Era cristiana. Nel Mercurc de France (juillet - aoùt 1965 - pag. 363) leggiamo: «ce que Celse ne put connai1re mais ce que Julien connut parfaiternent ce furent ccux qui incapablcs d'y [al cristianesimo] smtscrirc cntièrment s'évcrtuaient néammoins à la suivre, craignant que s'ils restaient à l'écarL, ils ne fnssent exclus de l'«avenir». Soit opportunisme, soit peur de la solitude, ils voulaient marcher aux cotés de ces hommes ... appelés bienlòt au ròle de mail res, dc tortionmdres» (E. M. CIORAN - Lex nouvcaux dieux). La diagnosi rimane sempre valida anche pf'r l'epoca attuale. Come pure il così detto «colloquio», con tutte le sue insidie, aveva profeticamente antive· duto il Bertini che aveva davanti agli occhi tutti i compromessi della chiesa durante il periodo del Risorgimento: «citate pure quanti ne volete di autori catlolici in favore della libertà di coscienza; ma vi risponderemo sempre doversi guardare non ~ quelli che accidentalmente o per incoerenza, o per accomodarsi alle esigenze dei tempi essi abbiano scritto, ma a quello che avrebbe potuto scriverne, se fossero stati più logici e meno condiscendenti allo spirito della loro età». Ora la chiesa ha la faccia tosta di presentarsi come messaggera di pace nel mondo, come apportatrice di pace ai popoli, dopo aver benedello nei secoli tutte le armi èi tutte le guerre e di lt1tti gli eserciti; mostrando così, ov– viamente, la pretesa che la gente dimentichi i suoi trascorsi, che sia disposta a passare un colpo di spugna st1gli orrori delle crociate, sulle stragi delle guerre di religione, sulla crudeltà delle sue persecuzioni. «I tempi sono cambiati» di• cono i ben ocnsanti ben speranti. Ma la chiesa non è cambiata: infatti non vi è, da parte ·sua, nessuna sconfessione dei crimini del passato, pcrchè, avendo proclamata la sua infallibilità, non ammette di aver sbagliato mai. I calvinisti 683

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