Volontà - anno XVIII - n.12 - dicembre 1965

Vecchi problemi sempre attuali S ONO ALL'ORDINE del giorno, in questo momento, i diballiti provocati dalla prepotenza clericale, che si fa forte delle disposizioni di legge del Concordato per imporre il suo volere a coloro che tentano di salvaguardare la libertà, e per ridurre al silenzio quelli che sostengono che gli articoli della Co– stituzione non dovrebbero ess1.:r resi nulli dal Concordato. Questi ultimi (gli sconfitti), però, hanno il torto di non avvedersi che la Costituzione è costruita tutta in chiave di ambiguità, che si contraddice ad ogni passo, affermando ora il bianco ora il nero, e che si presta, in conseguenza, ad essere stiracchiata a piacimento di chi detiene il potere. Infatti, mentre dichiara che «tutte le confessioni religiose sono ugualmente libere di fronte ,,Ila legge», non esita, poco dopo, a fare un'eccezione per la re– ligione cauolica, la quale «gode di una posizione speciale in forza dei patti Lateranensi», chiudendo gli occhi dinanzi al fallo che una posizione di pLivilegio rappresenta sempre un'ingiustizia che incide sulla llbcrlà altrui. E ancora, men– tre asserisce che «tutti hanno diritto di esporre la propria opinione ... perciò Ja stampa non può essere sottoposta ad autorizzazione o a censura» poco dopo, rinnegando ogni elementare principio dcmocrntico, afferma che «lo Stato può procedere al sequestro degli SL:lmpati al101·ch~ nel contenuto si ravvisino gli eslrcmi di un delitto»(?!) e provvede con altra disposizione a vietare «le pub– blicazioni e gli speltacoli e tulle le altre manifestazioni contrarie al buon co– stume», dimenticando, naturalmente, di precisare che cosa si debba intendere per «buon costume», e h1sci.1ndo così, mediante questo «buon costume», indefi– nito ed indefinibile, la porta aperta a qualsiasi sopruso, a qualsiasi arbilrio. Poichè le cose stanno così, è inevitabile che le reiterate discussioni sulla cen– sura dello spettacolo, sulla scuola, sul divorzio e simili, finiscano sempre con la totale sconfitta dei pochissimi difensori dell'individuo e dei suoi diritti, dei pochissimi consapevoli della umana liberlà. E', perciò, interessante mettl·re in luce come le menti più aperte si fossero già rese conto, appena compiuto il Risorgimento nazionale, del pericolo incom– bente, e avessero già visto con chiarezza le insidie racchiuse nell,1 formula ri– sorgimentale «libera chiesa in libero Stato», che agli ingenui appariva come la perfetta soluzione del problema dei rapporti tra Stato e chiesa. Noi ora assi– stiamo allo spettacolo della libera chiesa che, in quanto libera, si impadronisce (e chi potrebbe impedirglielo?) di tulla l'educazione e l'istruzione, dall'asilo in– fantile all'università, non solo m"diante le sue scuole ed i suoi istituti, ma anche clericalizzando scuole ed istituti statali, in base ai diritti sanciti dal Concordato, e giungendo ad una tale mancanza di rispello per l'opinione altruj da porre, tranne casi eccezionali, gli alunni non caLLolici in condizione di disagio dinanzi agli ~ 1 hri, e, purtroppo, talvolta anche dinanzi agli insegnanti, o da costringerli a mimetizzarsi. Eppure, nell'epoca attuale, psicologia e pedagogia sono nel «loro» momento. 681

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