Volontà - anno XVIII - n.11 - novembre 1965

ribellione di un gruppo di cellule (tal– voltri, con l:l solita improprietà, defi– nite ... «anarchiche») che non intendono più obbedire ad r.ma disciplina vitale, assalendo e distruggendo tutte le al– tre cellule disciplinate. Evidentemente, nei fenomeni biologici, entrano pure gli... angeli ribelli scacciati dal para– diso ... 11 finalismo scientifico è un'amplitu– di·· concettuale che si presentò neces– :;ari.'.'Iquando il secondo principio del– la termodinamica - che dominò in– contrastato nel secQlo scorso, e con un termine sintetico detto anche princi– pio dell'entropia - si dimostrò insuf– ficiente circa un maggior approfondi– mento dello studio della vita e dei fc,. nomeni in genere (2). Come tale il fi– nalismo scientifico non ha nulla di me– tafisico: constata semplicemente che non i.:sistono soltanto fenomeni di clege– ncrazi0ne (cntròpicl), ma pure feno– meni che tcndino ad un «fine) (slntro– ptcl) (un esempio di fenomeno sintro– pico lo si ha dall'inizio embrio– nale della vita umana nel seno mater– no: qui, per le cellule, pur non pre- (2) Il prìncipio che in un primo tempo si limitarn al fenomeno termodinamico della 1ra– sformazionc di c.ilorc in energia meccanica - cioè che non è possibile una qualsiasi 1rasfor– ma.-.:ionc di calore in energia meecanìca Sé:1lla cadere da una sorgente a tcm~ratura pìù alla ad una a tcmperalura più bassa - lale prin• cipio. at1ra,·erso una filosofia scicn1ifica. fini con l'abbracciare addirillura tullo il destino ddl'u– ni\erso. L·cntropia. cioè un continuo li\clla– mento di tutte k energie e di tuui i renomcni, aumenterebbe ~mpre più, sino alt'assolula • im– mobilità •. di tutti ili atomi delruni\erso. Si tratta. in fondo. di una tt-oria che in SC!ll>O a~soluto 11On è possibile provare; e, d'al1rondc. la scienza è ~crnprc pronta a vagliare altre idee, indi~ndcntemcntc dal fatto che siano o no favorc\'oli alla religione. sentando alo-Jna differenziazione, vie– ne un momento in cui ogni gruppo a– vrà il suo •compito», il suo «fine•, si· no alla completa cd estremamente complessa formazione di un organi– smo vivente). Tutto questo, però, lo si può sempre interpretare come una I~ gtca naturale e del tullo complemen– tare ai fenomeni di decadimento: da quelli cosmici ove anche le stelle, per quando prodigiosa e smisurata possa essere b loro vita, raggiungono sicu– ramente una morte (ma esistono pure miliardi di stelle nascenti), a quelli re– lativamente molto più brevi che si svolgono nel nostro tormentato piane– ta. In senso universale, vita e morte sono complementari, non antagoniste. el campo astronomico, però, la re– ligione non trova tanti appigli per giu– stificare la propria esistenza; essa pun– ta con preferenza sul fenomeno della vita, qrJando intende trovare «prove» anche scientifiche (così, senza volerlo, ammette implicitamente la debolezza e l'ambiguità delle prove storiche). Ma pure la «cre3zione• della vita coinvol– ge miliardi di anni; ed è necessario forzare sempre l'immaginazione per ab• bimirc il dogma ad un fenomeno bio– logico, per qun.nto enigmatico questo possa essere. Naturalmente, si tratta di un'immagin.1zione nella quale si con– servano ancora i traumi psichici ere– ditati da una multisecolare educazione religiosa. Poichè, come abbiamo detto, se è vero che la psicologia può dare fastidio a molte • idee fisse», d'altra parte il suo valore è riconosciuto an– che dalla stessa religione, evidente,. mente non a scopo di disinteressata conoscenza. Certi atti devono assolu– tamente essere imposti qr.1ando l'uomo è un debole infante, pcrchè il trauma psichico sia efficace. E ognuno, per 647

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